Son di ieri i titoli su “Il Gazzettino” di Venezia relativi alla pericolosità del ponte, articoli riportati poi anche sulla stampa nazionale.
In questo sito sono state riportate spesso le testimonianze di chi ha realizzato il ponte (Lorenzon), le varie iniziative di protesta, ecc. ma oggi la doccia fredda arriva proprio dall’Autorità sui lavori pubblici. Cito da “La Stampa”:
l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici in un documento datato 15 luglio 2009 e firmato dal presidente Luigi Giampaolino e dal relatore Andrea Camanzi, il ponte non è un’opera «pienamente funzionate»: è stato collaudato, ma non ha passato l’esame a pieni voti e lo stesso collaudatore per utilizzarlo si è raccomandato che venga continuamente monitorato per garantire «i livelli di sicurezza minimi della norma». A breve, aggiunge il quotidiano, verrà chiuso per una «stretta ai martinetti».
Nel collaudo sarebbero apparse alcune criticità e lo stesso collaudo sarebbe stato subordinato all’adozione di un piano di monitoraggio strutturale, riprova che il progettista non avrebbe rispettato l’obbligo di «fornire un progetto di opera pienamente funzionante». Una situazione che ovviamente causerà anche rilevanti danni erariali. Il collaudo dell`opera «ha evidenziato non pochi lati oscuri, esprimendosi, tra l`altro, sulla necessità della variante sulla fondazioni». L`Autorità ricorda come esistano due livelli di collaudabilità: rispetto agli «stati limite ultimi», ovvero le condizioni capaci di evitare la perdita di equilibrio totale fino a compromettere l`incolumità delle persone, e agli «stati limite di esercizio», ovvero le condizioni capaci di garantire la prestazioni previste nell`esercizio di un`opera senza comprometterne l`uso.
Il ponte ha ottenuto solo la prima collaudabilità, mentre per la seconda è stato riscontrato un «carattere incerto, ossia si può perdere anche repentinamente la funzionalità del ponte». «Il collaudatore – continua la relazione riportata dal Gazzettino – ha ravvisato una serie di riserve affatto secondarie sulle condizioni di sicurezza in esercizio dell`opera, tanto da non potersi escludere anche interventi tempestivi per ripristinare i livelli di sicurezza minimi della norma; livelli di sicurezza, appunto, già prossimi ai valori minimi e quindi facilmente superabili, con la conseguente chiusura del ponte per consentire i dovuti interventi». In attesa della reazioni di Calatrava e di Cà Farsetti, una è già arrivata: quella del consigliere comunale della Lega, Alberto Mazzonetto, che ha chiesto le dimissioni dell`assessore ai Lavori pubblici, Mara Rumiz.
Tra pochi giorni sarà l’undici settembre, un anno esatto da cui è stata fatta l’inaugurazione “in sordina”, di un ponte che è nato con problemi e che continua ad averne (tralascio, per non sparare sulla Croce Rossa, il problema dell’ovovia…).
Che dire… io già mi vedo una scena d’altri tempi…