Calatrava: i problemi del ponte

Come anticipato nel post di ieri, in cui Lorenzon faceva presente il disinteresse verso i disabili da parte dei committenti del ponte, oggi riporto una video-intervista al Geom. Giuseppe Perissinotto, capo progetto della Lorenzon Techmec System, che in più occasioni è intervenuto per segnalare degli “errori”, errori che alla fine non sono stati ritenuti tali dal committente.

Federica Repetto:
c’è un problema di fondo, che è quello dei gradini.
Giuseppe Perissinotto:
le altezze sono state rispettate, è che le pendenze impongono una determinata geometria.
Allora, siccome il ponte al centro è più largo e all’appoggio è più stretto, mantenendo la pendenza del due percento trasversale, ovviamente il piano di calpestio automaticamente si alza. Capito? Perciò non è un problema soltanto di quest’aspetto geometrico, ma il fatto è che questo errore ha indotto ad una canalizzazione di qua che diventa pericolosa per chi dovesse erroneamente metterci dentro un piede.
(voce fuori campo):
per i bambini.
Giuseppe Perissinotto:
un bambino, o un anziano che passa attraverso il passamano e mette un piede su un buco da 300 millimetri può essere un problema di farsi male.
Se voi osservate al centro, l’allineamento delle armille laterali è alla stessa quota del piano di calpestio.
Quando noi andiamo verso l’appoggio man mano troviamo che il piano di calpestio si alza. Ma perché? Perché la distanza qua è inferiore alla distanza che abbiamo di là.
Questo noi lo abbiamo fatto notare allo studio Calatrava, attraverso delle tavole di ridisegno ed avevamo chiesto di prendere (provvedimenti) ma non c’è stata data nessuna risposta a proposito e di conseguenza noi abbiamo costruito sulla base di quella che era la geometria.
Io ho anche dimostrato allo Studio che questo era dovuto ad un errato allineamento della sottostruttura del ponte, cioè le costole, chiamiamole così, sono poste tutte nello stesso piano mentre dovevano essere alzate adeguatamente a come chiamava il piano di calpestio.
Quindi questa geometria noi l’avevamo richiesta perché dovevamo mantenere di fondo un risultato finale che era quello di mantenere la omogeneità del piano della canaletta laterale perché non ci fossero dei problemi dal punto di vista della sicurezza di chi transita.
Per quanto riguarda il piano di calpestio mi pare che son stato abbastanza chiaro. Non so se avete altre domande.
Poi per quanto riguarda il piano di calpestio, ancora devo dire per ultimo, se voi osservate l’altezza del corrimano nella parte terminale rispetto alla parte centrale che è di riferimento, cioè un metro e dieci di altezza del parapetto, avendo il piano di calpestio che si alza, al centro ho un metro e dieci di altezza, di qua ho un’altezza molto più ridotta perché il piano di calpestio si è alzato. Di conseguenza se voi potete controllare, anche così senza misurare, se andate a misurare il parapetto arriva qua (altezza gomito), se voi andate a misurare al centro arriva qua (tra gomito e spalla).
Ma se quello che è la misura del parapetto che è un metro e dieci arriva qua (tra gomito e spalla), vuol dire che qua (altezza gomito) non sono più in sicurezza, matematico.