Per la serie: continuiamo a farci del male. Dopo le oramai arcinote vicessitudini sulla tematica della trasparenza amministrativa, oggi mi arriva una notizia che mi ha convinto non solo a scrivere all’amministrazione ma a dedicarci un piccolo articolo.
I fatti
Qualche mese fa esce un interessante bando: finalmente l’amministrazione capisce che può assegnare alloggi comunali scaricando gli interventi di restauro agli inquilini, consentendo la detrazione delle spese di restauro dall’affitto. Nel sito Web c’era tutto il necessario: modulistica, testo del bando, elenco degli appartamenti, requisiti. Unico neo: la solita mancanza della possibilità di invio tramite PEC della domanda.
Leggo altresì che “Il Bando sarà aperto a partire dal giorno 18/07/2011 fino al giorno 19/09/2011″. Da buon cittadino digitale quindi preparo il mio modulo cartaceo, lo firmo, lo scandisco e – visto che abbondare non fa mai male – aggiungo sia fotocopia del mio documento d’identità che una bella firma digitale. Come un novello “Cenerentolo” attendo lo scoccare della mezzanotte del 18 luglio e, subito dopo, invio la mia bella PEC al protocollo del comune. Come accade sempre, dopo qualche secondo ottengo la ricevuta di consegna, precisamente alle ore 00:01:49 (+0200). Me ne vado quindi a riposare e la mattina successiva, durante il normale lavoro, ricevo una PEC dal protocollo alle ore 10.05.57 (+0200) che mi comunicava l’avvenuta protocollazione, come previsto dal sistema dell’amministrazione.
La Pec è un sistema con il quale viene fornita al mittente una documentazione elettronica, con valenza legale, che attesta l’invio e la consegna di documenti informatici. “Certificare” l’invio e la ricezione di documenti significa perciò fornire al mittente una ricevuta che è la prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio e della documentazione allegata, come se si trattasse di una lettera raccomandata con ricevuta da ritorno. La Pec può essere utilizzata da chiunque (aziende, ordini professionali, cittadini) e possono essere inviati documenti firmati digitalmente in formato pdf, xml, tiff, txt. Tutte le e-mail che arriveranno all’indirizzo protocollo@pec.comune.venezia.it saranno protocollate dal personale dell’ufficio protocollo ed inviate in tempo reale agli uffici di competenza che le gestiranno e invieranno le relative risposte.
Presumo quindi che la protocollazione sia avvenuta rispettando le priorità di coda: la prima comunicazione che arriva al protocollo è la prima ad essere catalogata. Oggi invece capisco che mi sbagliavo.
I dubbi
Consultando la graduatoria provvisoria, mi accorgo che la mia domanda ha un progressivo n. 8 (otto). Ora, per quanta capacità e velocità di invio messaggi, dubito che ben sette persone prima di me abbiano inviato una PEC nell’arco di nemmeno due minuti. Il dubbio che quindi mi assale è che l’amministrazione NON dia priorità nella protocollazione generale alla ricezione dei documenti, quanto all’essere umano che fisicamente scarica, legge e protocolla i messaggi – togliendo quindi il diritto alla attestazione di consegna sancito dalla PEC.
Nella lettera che ho scritto vi sono poi altri dubbi: siamo in quaranta con lo stesso punteggio e, leggendo la documentazione si nota come i criteri di valutazione per individui con lo stesso punteggio sono stati definiti solo in data 16 maggio 2012, ossia ben dopo il termine di presentazione delle domande, e qualche giorno prima della presentazione della graduatoria provvisoria – portando quindi a pensare in una scelta di criteri per il posizionamento in graduatoria successiva all’assegnazione dei punteggi individuali. E così risulto essere ultimo di quaranta, ossia secondo i criteri dell’amministrazione o il più ricco (ne dubito fortemente) oppure il più sfigato estratto a sorte.
Le richieste
La storia che il protocollo non è allineato con la PEC, ovvero che non viene data priorità secondo l’effettiva ricezione dei documenti da parte dell’amministrazione, fa comprendere come una mancata applicazione del diritto di priorità può creare problemi (pensiamo ad un caso similare per gare d’appalto, ad esempio!). Ho quindi chiesto all’amministrazione (mettendo in copia anche il difensore civico):
- Motivazione della mancata protocollazione prioritaria del messaggio tramite PEC, stante la consegna alle ore 00:01:49 (quindi la ricevuta da parte dell’Amministrazione del contenuto del messaggio a tale ora) ma l’effettiva protocollazione ben oltre 10 (dieci) ore dopo;
- Se anche per altri procedimenti l’amministrazione comunale non rispetta le priorità di consegna, discriminando lo strumento telematico rispetto a quello cartaceo in totale contrasto con quanto previsto dalle vigenti normative in materia di digitalizzazione;
- Ridefinizione delle posizioni in graduatoria dei progressivi assegnati dall’ufficio competente rispettando l’effettiva ricezione delle domande;
- Se alla data del 16/05/2012 l’amministrazione aveva già analizzato e assegnato il punteggio (non la posizione in graduatoria) per ogni singolo procedimento;
- Copia del verbale della commissione del 16/05/2012.
Vedremo che succederà nei prossimi giorni. Stay tuned! Intanto però una nota: non posso usare il modulo di ricorso in quanto l’oggetto del mio ricorso non è tra quelli contemplati nel modulo ufficiale, e l’ordinanza – pure quella – non prevede la PEC. Mi chiedo quindi se sia una questione culturale o una paura atavica della tecnologia…
Aggiornamento
Chiaramente la mia lamentela è stata inviata tramite PEC: è stata consegnata il 30 maggio 2012 alle 18:38 ma protocollata solo il 31 maggio 2012 alle 10:56…Ben 3 ore dopo dall’apertura degli uffici…