Riporto le slide che ho presentato il 1 settembre 2009 all’evento AAATE 2009 nella sessione speciale coordinata da Oreste Signore (W3C Italia) e Judy Brewer (W3C WAI) alla quale ho partecipato in rappresentanza del DIT/FORMEZ e come rappresentante dell’associazione degli sviluppatori esperti in materia di accessibilità (legge 4/2004). Nelle ultime slide viene presentato il progetto dell’osservatorio per l’accessibilità in fase di realizzazione.
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Appunti di accessibilità: WCAG 2.0
E finalmente ce l’ho fatta. Dopo settimane di lavoro sul materiale formativo dedicato all’accessibilità 2.0, in particolare alle WCAG 2.0 ho pensato di pacchettizzare il tutto in un manuale di consultazione.
All’inizio, sono sincero, pensavo di produrre l’ennesimo libro (anche se avevo sempre negato di voler andare oltre la trilogia) ma – considerata la dimensione delle nuove linee guida WCAG 2.0 – sarebbe stato un ulteriore “mattone”. Successivamente, anche a seguito di esperienze come docente in corsi di formazione (attività che all’inizio non mi entusiasmava molto ma con cui ora ho preso dimestichezza) e vista la tipologia delle slide che produco per tali attività, ho pensato di “pacchettizzarle” in un manuale di consultazione per sviluppatori.
Questo manuale dal titolo “Appunti di accessibilità: WCAG 2.0” è di fatto una raccolta di slide formative sulle WCAG 2.0 con approfondimenti sulle tecniche necessarie a soddisfare i criteri di successo delle nuove linee guida per l’accessibilità del Web. Ogni criterio di successo è analizzato e descritto con delle brevi frasi ed accompagnato con l’elenco delle tecniche necessarie a soddisfarlo, anch’esse descritte in modo rapido con l’ausilio di esempi pratici. Questa modalità consentirà quindi allo sviluppatore di poter comprendere velocemente come soddisfare i criteri di successo, utilizzando un manuale in un formato particolare (734 pagine, in un formato quadrato di 21,59 cm x 21,59 cm) acquistabile anche in versione digitale (attualmente non completamente accessibile, in quanto pubblicato come PDF da stampa ma in fase di ottimizzazione) al costo rispettivamente di 29 euro per la cartacea e 20 euro per la versione digitale (entrambe comprendono l’aggiornamento tramite versione digitale dell’opera).
Grazie al sistema di pubblicazione offerto da lulu.com il manuale potrà essere costantemente aggiornato e per tale motivo chi acquisterà il manuale e mi invierà la copia dell’avvenuto pagamento sarà inserito in una mailing list riservata in cui saranno inviati gli aggiornamenti di tecniche e terminologie (queste ultime in particolare saranno oggetto di revisione all’approvazione definitiva delle terminologie della traduzione ufficiale delle WCAG 2.0 in lingua italiana).
La domanda che mi è stata posta è: perché vendere il materiale formativo? La risposta è semplice: vi sono persone che non possono partecipare ad attività formative e sono in grado di autoformarsi e con questo manuale voglio poter consentire anche a loro, con un costo irrisorio, di poter contribuire allo sviluppo di contenuti e applicazioni accessibili per il Web.
WCAG 2.0: ordine delle titolazioni
Nell’analisi dettagliata delle tecniche delle WCAG 2.0 ho riscontrato che negli esempi di applicazione della tecnica H42 (Utilizzare h1-h6 per identificare le titolazioni) vi è un uso delle intestazioni differente dal classico ordine h1-h6:
<head>
<title>Stock Market Up Today</title>
</head>
<body>
<!-- left nav -->
<div class="left-nav">
<h2>Site Navigation</h2>
<!-- content here -->
</div>
<!-- main contents -->
<div class="main">
<h1>Stock Market up today</h1>
<!-- article text here -->
</div>
<!-- right panel -->
<div class="left-nav">
<h2>Related links</h2>
<!-- content here -->
</div>
</body>
In questo caso l’ordine è h2 – h1 – h2, questo perchè il contenuto principale è nella colonna di mezzo tra le tre colonne disponibili nella pagina Web.
Ho chiesto chiarimenti ai coordinatori del gruppo e la risposta è stata la seguente:
There was a lot of discussion about this at the time, and the WG decided that SC 1.3.1 does not require that headings be hierarchical, only that they be marked up in such a way that they can be recognized by AT as headings. The non-hierarchical example is included there to try to make point.
G 141, a sufficient technique for SC 2.4.10 , recommends using headers hierarchically to organize the content.
Pertanto significa che il requisito di corretto ordinamento delle intestazioni rientra al criterio di successo 2.4.10 (Livello AAA) anziché nel criterio di successo 1.3.1 (Livello A)
CAPTCHA: è giunta la sua fine?
Leggendo una serie di articoli sembra che con qualche script sia possibile “craccare” i tanto utilizzati CAPTCHA:
Questo depone a favore di chi considera tale soluzione inadatta per eliminare lo spam, a favore quindi di altre soluzioni (come askmet o similari) più “intelligenti” rispetto al semplice riconoscimento ottico (o acustico) di un contenuto.
CAPTCHA e WCAG 2.0
Il problema dei CAPTCHA è talmente diffuso che nelle nuove linee guida di accessibilità dei contenuti per il Web (WCAG 2.0) si è dedicata parte di un criterio di successo e delle tecniche specifiche.
Criterio di successo 1.1.1
1.1.1. Contenuti non testuali. Tutti i contenuti non testuali hanno una versione alternativa testuale che presenta le medesime informazioni, ad eccezione delle seguenti situazioni (Livello A):
- Controlli, input. Se un controllo accetta l’interazione con l’utente, deve possedere un nome che ne descriva lo scopo (per ulteriori requisiti, vedasi linea guida 4.1).
- Media sincronizzati. Se si tratta di contenuti multimediali sincronizzati, i testi alternativi devono quantomeno fornire una descrizione identificativa dell’oggetto non testuale. (per ulteriori requisiti, vedasi linea guida 1.2).
- Test. Se un contenuto non testuale è un test o un esercitazione che necessita di essere rappresentata in forma non testuale, i testi alternativi devono quantomeno fornire una descrizione identificativa dell’oggetto non testuale.
- Esperienze sensoriali. Se lo scopo del contenuto non testuale è di fornire esperienze sensoriali, i testi alternativi devono quantomeno fornire una descrizione identificativa dell’oggetto non testuale.
- CAPTCHA. Se è necessario confermare che un contenuto è stato letto da una persona anziché da un computer, è necessario fornire un testo alternativo che indichi la funzionalità dell’oggetto e delle versioni alternative al CAPTCHA utilizzando modelli di rappresentazione per differenti sensi per soddisfare le diverse disabilità.
- strong>Decorazioni, formattazioni, contenuti invisibili. Se il contenuto non testuale è puramente decorativo, utilizzato solamente per la formattazione visiva oppure non è visibile all’utente allora deve essere implementato in modo da consentire alle tecnologie assistive di ignorarlo.
Le WCAG 2.0 prevedono per questo criterio di successo una serie di tecniche sufficienti relative ad un caso specifico:
Situazione E: Se il contenuto non testuale è un CAPTCHA:
WCAG 2.0: la canzone ufficiale
David MacDonald ha superato se stesso: ha prodotto la sigla ufficiale delle WCAG 2.0, con tanto di video sottotitolato.
Il pezzo è molto carino ed orecchiabile… chissà se diventerà un successo o un modo come un altro per far conoscere le WCAG 2.0 ai “profani”…