Precisamente a 1200 Euro (IVA esclusa) ammonta il costo orario di un esperto della RUR… ma ne vale la pena?
Si è svolto a Roma il 24 febbraio scorso il Convegno di Presentazione del 7° Rapporto sulle Città Digitali in Italia, la tradizionale indagine sui siti della pubblica amministrazione realizzata dalla Rur, in collaborazione con Dipartimento della Funzione Pubblica, Formez e Censis.
Si tratta di un appuntamento ormai molto atteso all’interno di una vasta comunità di interesse attenta alle dinamiche di innovazione della PA. E’ la più completa ricognizione, circa 500 siti analizzati, capace di rendere ampiamente conto di una realtà ormai strategica per le attività di informazione, comunicazione ed erogazione di servizi delle PA.
Il convegno di presentazione dell’indagine ha visto la presenza del Ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella e di Livio Zoffoli, Direttore dell’Agenzia nazionale per l’innovazione tecnologica, intervenuto in luogo del ministro Lucio Stanca. Di fronte ad una vasta platea di persone sono intervenuti Carlo Flamment, presidente del Formez, Gianni Dominici Direttore della Ricerca, Giuseppe Roma, Direttore del Censis e Presidente della Rur, Giuseppe De Rita, Segretario Generale del Censis e Presidente della Rur.
E’ disponibile il file .pdf del Rapporto (433 Kb), il file di integrazione grafica (1,4 Mb). Presto saranno pubblicate le slide relative agli interventi di Gianni Dominici e Giuseppe Roma. Per scaricare il materiale è necessario iscriversi al sito.
Questa prima parte del testo è stata riportata integralmente come presentata nel sito ufficiale dell RUR. RUR è l’Associazione promossa dal Censis per elaborare e sostenere proposte innovative per le trasformazioni della città e del territorio. L’attività di ricerca permanente della RUR nel settore della telematica locale e delle reti civiche ha come atto periodico di sintesi e riflessione la pubblicazione di un Rapporto annuale sulle Città Digitali in Italia.
Nel rapporto di quest’anno, ciò a cui mi è subito balzato l’occhio è stato il grado di valutazione dell’accessibilità dei siti web, soprattutto in ambito di regioni, avendo sviluppato il sistema di gestione contenuti utilizzato dal sito della Regione del Veneto e premiato al COMPA 2002 assieme al sito della Regione Emilia Romagna.
Al primo posto per accessibilità risulta stranamente la Regione Valle d’Aosta che, da una prima analisi, non mi risulta superare nemmeno i livelli minimi di accessibilità. A questo punto mi sono chiesto: chi ha effettuato tali valutazioni? Nel rapporto non risultano i nomi degli "Accessibility Tester" per cui al momento, sino a che non riceverò risposta dalla RUR, rimarrà un segreto…
Certo che, anzichè rifare lo studio potevano basarsi sull’ottimo lavoro svolto dalla Fondazione Ugo Bordoni che, in campo di valutazione dell’accessibilità per i siti della Pubblica Amministrazione e con il progetto webxtutti è leader del settore.
Qualcuno potrebbe ora chiedersi: ed il titolo del blog di oggi a cosa si ispira?
Tutto si ispira da questa pagina del sito del RUR, dove si nota che l’associazione – forte dell’archivio raccolto in questi mesi a scopo di studio – si offre come consulente per le pubbliche amministrazioni: ora non ci sarebbe nulla di male se non che tale servizio viene offerto in modalità ed a prezzi al di fuori del mercato. Riporto di seguito il testo dalla pagina indicata:
Sulla base della banca dati dell’indagine 2002 RUR, Censis e Formez mettono a disposizione di ciascuna Amministrazione che ne faccia richiesta un’analisi completa e dettagliata dei siti, elaborata in modo da aiutare le stesse amministrazioni a migliorare il punteggio finale e, di conseguenza, la qualità dei servizi resi ai cittadini.
I prodotti per il miglioramento del sito istituzionale sono:
– Il Rapporto Analitico sul sito
– Il Workshop con l’esperto
– Il Pacchetto formativo
Ora, l’idea di offrirsi come "guida" alle pubbliche amministrazioni è senz’altro "nobile" ma, sinceramente, i costi proposti sono altamente fuori mercato.
Il "Rapporto analitico sul sito" ha un costo di 2700,00 Euro il che può essere un vantaggio per i grossi enti (con migliaia di pagine) ma un forte costo per un piccolo comune che ha un sito di una decina di pagine… in questo caso applicare un costo "fisso" non mi sembra molto eticamente e professionalmente corretto, soprattutto anche paragonando tale costo a quello dei Workshop.
I Workshop sono caduti alla mia attenzione in quanto, quando ho letto la cifra, stentavo a crederci: 6 mila euro (IVA ESCLUSA) per cinque, dico CINQUE, ore di workshop ossia vale a dire 1200,00 Euro all’ora per ottenere il seguente servizio:
Questo strumento si concretizza nella presenza di 5 ore di un esperto della RUR di cui l’Ente richiedente potrà usufruire presso una sede di proprio gradimento. Questo tipo di contributo potrà essere sfruttato, previo accordo tra le parti, nella maniera più funzionale e rispondente agli scopi dell’ente. Il programma concordato sarà anche dipendente dalla particolare fase dello sviluppo del sito istituzionale sulla quale si iscrive l’intervento della RUR. Gli esperti della RUR prepareranno per l’incontro del materiale specifico da distribuire ai partecipanti.
A questo punto, la figura dello sviluppatore del Rapporto Analitico del sito, che magari impiega 30 ore di analisi, costa 90,00 Euro all’ora contro i 1000,00 Euro di un workshop?
Terminando, si passa al "Pacchetto Formativo" dove ogni persona, per un giorno di corso ha un costo di 1000,00 euro: almeno in questo ultimo caso si ha un livello di costo pari ai corsi di formazione sul mercato a cura dei grossi vendor.
Mi lascia quindi perplesso l’esagerazione del costo per i workshop… tutto qua 🙂