Quoting: ovvero botta e risposta

Chi fa uso della posta elettronica sa che il verbo "quotare" in questo ambito non si riferisce né alle corse dei cavalli né alle sessioni della Borsa. Quando qualcuno volesse rispondere a questo mio messaggio, dopo aver digitato il comando "rispondi all’autore" oppure "inoltra", vedrebbe il presente testo apparire nel suo messaggio con ogni riga preceduta da un segno: generalmente questo >.
I più pigri, i più distratti e, perché no, anche i più menefreghisti se ne disinteressano; scrivono quel che devono scrivere, in testa o in coda, e spediscono. Così, nel corso della discussione, il messaggio si allunga a dismisura e anche la ricostruzione della storia può risultare problematica, in quanto il primo messaggio va sempre più in fondo e l’ordine è invertito.
Qualcuno qui in lista ha più volte denunciato la presenza di messaggi di parecchi Kb per dire soltanto: "sono d’accordo".
Ora, se il comunicare la propria adesione è giudicato importante da chi scrive, costui potrebbe limitare il quoting alle sole righe di intestazione:
da…
a…
data…
oggetto…
Poi, posizionato il cursore nella riga successiva, digitare <control+shift+end> e dare un colpettino con <canc>.

Già, ma che significa "quoting" o il corrispondente verbo italiano anglicizzante "quotare"?
Ecco cosa dice il dizionario Hazon Garzanti consultabile online all’indirizzo: http://www.piazzadante.it:
Quote: s. (fam.)
1 citazione / (inform.) – field, campo contenente una dicitura
E’ più chiaro adesso? Una citazione la si fa quando è necessaria per il ragionamento, e una dicitura la si pone quando serve come indicazione. Negli altri casi… cancellare!

Come quotare? Trovare una regola valida universalmente non è in pratica possibile. Si tratterebbe infatti di sapere in che modo il nostro destinatario si troverà meglio.
Poniamo che un mio amico mi scriva per chiedermi delle informazioni. Io ci metto un po’ di tempo per reperirle e quando lui riceve la mia risposta sono passati 15 giorni. Domanda: cosa gli verrà più comodo: trovare in testa al messaggio qualcosa che gli rammenti il problema, oppure leggere subito la risposta che gli interessa? E mica è così facile saperlo a priori! Tuttavia
non è male farsela questa domanda, in modo, eventualmente, da sbagliare per premura anziché per sciatteria…

Comunque, quando si tratta di un breve scambio a due, il problema si pone fino ad un certo punto, anche perché i due interlocutori non tarderanno a comprendere le reciproche esigenze e i reciproci gusti. Ma quando ad interloquire è un gruppo, allora direi che c’è un obiettivo da perseguire e un rischio da scongiurare: l’obiettivo è il successo nella comunicazione; il rischio è l’accumulo indiscriminato di testi reiterati e conseguente spreco di spazio web.
Di qui la raccomandazione: usate il <canc>, riceverete gratitudine…

E veniamo adesso ad un tipo di quoting, praticato soprattutto da chi risponde a quesiti oppure obietta puntualmente alle argomentazioni.

Se qualcuno mi chiede:
1 cosa dice il quinto comandamento;
2 chi è l’autore dei Promessi Sposi;
3 chi dovrebbe allenare la nazionale di calcio…

Io procederò per interpolazione, ossia metterò sotto ogni singola domanda la relativa risposta, sì da farne scaturire un messaggio unico.
E mettiamo che una delle risposte sia sbagliata. Un altro interlocutore si aggiunge, entra nel messaggio e scrive la risposta giusta sotto la domanda e la risposta sbagliata.
Chi ci capirà qualcosa a questo punto? Chi ha chiesto? Chi ha risposto? A chi dovrei rivolgermi io per intervenire su questo o quel punto?
Ricordo che le parti quotate sono sempre precedute da un segno distintivo, il quale però ha un difetto soprattutto per chi non vede: costui infatti o imposterà la sintesi in modo che non dica il segno, e allora non distingue le parti quotate dalle altre; o lo imposta in modo che lo dica, e allora lalettura è davvero fastidiosa.

Un colpo di genio lo ha avuto Roberto Scano, dell’International Webmasters Association, che scrive anche nella ml del gruppo OSI.
Avuta la segnalazione del problema, Roberto ha cominciato a rispondere nel modo seguente.
In testa ad ogni brano, quotato o meno, egli scrive il nome dell’autore di quelle righe.
Esempio.

Pietro
Cosa dice il quinto comandamento?

Paolo
Onora il padre e la madre.

Giovanni
Ehi, Paolo, perché non ti dai una ripassata al catechismo?

Paolo
Scusami Giovanni, è che avevo appena litigato con i miei.

Pietro
E li volevi ammazzare?

Insomma, se avete capito, non è che i nomi li deve mettere tutti uno: ognuno metterà il suo in cima alle frasi che gli appartengono.
Dopo che avremo fatto qualche prova, con l’uso mirato del <canc> e l’etichettatura delle nostre frasi nel quoting per interpolazione, vedrete che leggere risulterà decisamente più piacevole.

Hasta la lista
C

"La caratteristica realmente rivoluzionaria della conoscenza è che può essere fruita anche dal povero e dal debole. Per cui è la fonte di potere più democratica».
(Alvin Toffler, "Powership. La dinamica del potere")