Se avete letto la prima parte della storia, penso sarete curiosi di leggere il (lieto?) finale.
Oggi, 12 novembre 2010 ricevo una lettera tramite posta prioritaria dall’INPS. Si, avete letto bene: dal 5 agosto 2010, data della mia richiesta della seconda parte del PIN per accedere al servizio, l’ho ricevuto solo oggi.
La lettera che accompagna il PIN, su carta lucida, datata 4 novembre 2010, mi informa che “a seguito della richiesta […] presentata in data 03/11/2010 …[…]” mi veniva fornita la seconda parte del codice di identificazione, informandomi altresì che potevo utilizzarla assieme alla prima parte ricevuta via e-mail (in data 5 agosto 2010) per accedere alle mie “informazioni personali, conservando la necessaria riservatezza” in quanto “la procedura di comunicazione in due parti è stata adottata per garantire la segretezza del codice personale”.
Recupero quindi la prima parte e – come avveniva per il vecchio cartone animato Shezzan – unisco le due parti per accedere al servizio, per poter finalmente accedere a visualizzare le informazioni.
Finalmente, come ogni cittadino avrò il mio diritto di accesso alla sezione INPS dedicata ai servizi per il cittadino. Troppo bello per essere vero! E difatti, non è proprio così.
Inserisco in modo diligente, uno ad uno, tutti i primi 8 caratteri in mio possesso tramite l’e-mail ed i successivi 8 caratteri ricevuti nella preziosa lettera: mi sento emozionato… ma da emozionato divento preoccupato quando mi compare la schermata seguente:
L’immagine è chiarissima: caro utente il PIN che hai inserito è scaduto oppure è la prima volta che lo si utilizza e deve essere modificato. Ma come? Ma se mi è stato scritto chiaramente che il PIN è stato spedito in due pezzi con modalità differenti proprio per garantirmi un accesso riservato! E ora lo devo ricambiare? Armato di coraggio, seleziono il pulsante “Avanti” e mi attende un’ennesima brutta sopresa…
Mi guardo in giro pensando di esser nel bel mezzo di una Candid Camera, ma purtroppo sono solo a casa e pertanto comincio a sudare freddo. Leggendo pian piano ogni singola parola mi rendo conto che mi stanno dicendo: caro Roberto Scano, ora ti genereremo un nuovo PIN che dovrai stamparti e/o annotarti in quando successivamente verrà verificato e così si concluderà la procedura di attivazione del nuovo PIN. Mi informano altresì che il vecchio PIN lo potrò utilizzare come lettiera per le mie gatte.
Ed ecco finalmente il mio bel PIN suddiviso in due parti come il precedente ed identificato lettera per lettera da cifre da 1 a 8 e da 9 a G (vorrei capirne la logica, ma penso sia difficile entrare nelle fini menti che hanno partorito tale oggetto…). Vengo quindi avvisato di segnarmi o stamparmi il PIN prima di continuare e poi di procedere con il tasto “Avanti” e penso: dai, oramai ci siamo!
E come sempre sono il solito ottimista… ora arriva il bello! Mi chiedono di inserire prima il vecchio PIN (per fortuna che non l’ho distrutto!) e poi il nuovo PIN e mi segnalano che alla fine dovrò selezionare il pulsante “Termina”.
Procedo… e il passo successivo mi conferma che è tutto a posto: ora posso accedere al servizio! Ma chiaramente mica tengono la sessione aperta, eh no! E quindi mi ricollego dalla (caotica) home page ed accedo come indicato nella lettera ai “servizi on line – per il cittadino”: peccato che ora la voce di menu è cambiata e si chiama “Al servizio del cittadino”.
Accedo quindi, consulto un po’ di informazioni anche se non riesco a trovare informazioni antecedenti al 2001, faccio un estratto dei miei contributi e a questo punto, mi do alla stampa!