A seguito della mia richiesta relativa al bando di gara per alloggi popolari e alla “discriminazione” della PEC, ad oggi ho ricevuto due risposte: una dal difensore civico ed una dal Dirigente del Settore Affari Generali e Supporto Organi.
Il difensore civico ha confermato la ricezione della comunicazione, rimanendo a disposizione nel caso di mancata risposta da parte dell’amministrazione mentre il dirigente del settore affari generali e supporto organi ha risposto per la parte di competenza del funzionamento della PEC. A suo avviso non essendo prevista dal bando qualche priorità nell’assegnazione della posizione in ambito di graduatoria, considerando quindi normale che la protocollazione avvenga non contestuale alla ricezione della PEC ma “manualmente” e (cito) “nel primo momento lavorativo utile, compatibilmente con le esigenze organizzative dell’ufficio, smistandola in tempo reale, tramite l’applicativo del protocollo informatico, all’ufficio comunale competente“.
Chiaramente il dirigente fa riferimento al bando il quale – tra l’altro – non prevedeva direttamente l’uso della PEC ma esclusivamente le versioni “snail mail” e “by hand”. Ora manca solo la risposta dell’ufficio competente alla gestione della graduatoria per capire il motivo per cui non hanno previsto questa discriminazione verso la PEC e soprattutto perché non hanno definito in sede di bando le modalità di assegnazione della posizione in graduatoria per utenti con medesimo punteggio.