CNIPA: Ministro Brunetta, raddrizzi la situazione!

Locandina: Brunetta che raddrizza il CNIPA
A seguito dell’articolo pubblicato ieri, ho pensato di scrivere nel forum su Facebook, il social network in cui è possibile dialogare direttamente con lo staff del Ministro Renato Brunetta.
Di seguito riporto la mia lettera.

Caro Ministro,
ho letto con piacere che tra le sue prossime iniziative vi è la trasformazione del CNIPA che (in molti se lo auspicano) possa riportare maggior operatività e sopratutto maggior chiarezza su quale sia lo scopo di questa realtà.

Questo è necessario perchè dalle ultime iniziative sembra che il CNIPA sia passato da un ruolo di autorità super-partes (che aveva quando era AIPA) a qualcosa che super-partes sembra non esserlo più. E le posso portare due esempi pratici:

1. Professionalità ICT

Come presidente dell’associazione dei “Webmaster” (termine che ora raggruppa genericamente tutti coloro che lavorano nel Web) che tra l’altro sta cercando di definire con larga partecipazione (http://www.skillprofiles.eu/partecipanti) sia delle aziende che dei diretti interessati ho fatto presente che l’attuale azione di “standardizzazione” del CNIPA relativa alle professionalità ICT è fallace (a riguardo: http://punto-informatico.it/2521004/PI/News/web-caccia-ad-una-professionalita-riconoscibile.aspx) facendo notare che si sta ricadendo nell’errore (già fatto in passato con l’ECDL) di dare valore di “standard” a qualcosa che standard non è (nel caso specifico l’EUCIP) in quanto tutte queste iniziative si ispirano a delle norme tecniche del CEN ma il CEN non ha mai riconosciuto come standard queste attività di formazione e di certificazione. Ma in Italia funziona così: basta usare la la parola standard su qualche slide e quindi si diventa “standard de facto”. Morale: quando è stato fatto notare questo leggero problema sui profili “standardizzati” del CNIPA è stato fatto gentilmente notare che quelli per il CNIPA erano standard e che nel caso dovevamo recarci (sic!) dall’associazione che li aveva creati (associazione che NON si occupa di Web e che non ha rappresentanza in tale settore) e proporre di modificare i loro profili considerando che (cito) tali profili comunque andavano bene a Confindustria che raggruppa i principali fornitori dello Stato in materia ICT. Per fare un paragone: lei è stato il primo ministro a proporre l’uso di XBML per i bilanci delle aziende (e li grande onore al merito!). Si immagini se anzichè usare uno standard aperto come XBML si fosse sentito dire: eh no ministro usiamo il protocollo “cippalippa” in quanto il maggior numero di aziende italiane usa quello anche se non è uno standard internazionale.

2. Linee guida per gli scenari innovativi ICT

Qui arriviamo al punto dolente che mi ha portato a fare questo post, ben sapendo l’interesse da parte sua per la materia (visto che tra l’altro ci seguiamo a vicenda su twitter). In sintesi, mentre nei tempi passati (e non tanto remoti) le linee guida venivano create da gruppi di lavoro a cui partecipavano i rappresentanti delle associazioni (quindi a garanzia di tutela degli interessi di tutti), in questo caso (e posso dirle che ho sobbalzato sulla sedia) ci si trova davanti il primo esempio di documento dedicato ai fornitori delle P.A. fatto da tre fornitori delle PA, con tanto di approvazione del CNIPA.
Senza scendere nel dettaglio dei grossolani errori nella sola materia di accessibilità del Web (https://robertoscano.info/random-bits/scenari-innovativi-ict-caro-cnipa-proprio-non-ci-siamo/) consiglierei anche la lettura di quanto scrive il collega Livio Mondini (http://www.biroblu.info/2009/04/accessibilita-in-perpetual-beta/) e dei commenti che ne stanno scaturendo.

3. Accessibilità

L’accessibilità come sa chi opera nel settore è “defunta” al CNIPA (il quale per legge avrebbe una serie di obblighi). Qui per fortuna sembra che il Dipartimento Innovazione e Tecnologie si stia muovendo per garantire a tutti i cittadini il diritto di accesso ai servizi informatici con l’aggiornamento della normativa (della cosiddetta Legge Stanca), oramai necessaria in tempi brevi proprio per non fermare l’innovazione del paese.

In conclusione caro Ministro, quello che le chiedo sia come lavoratore della rete, sia come presidente dell’associazione che rappresenta i lavoratori ed innovatori della rete Web, è di monitorare queste amene situazioni anche per evitare che poi leggerezze fatte da altri possano togliere lustro alle ottime azioni che sta portando avanti in materia di innovazione nella P.A.