Caro Sindaco, rendimi l’euro (parte terza)

Siamo arrivati all’atto terzo. Oggi – 22 dicembre 2010 – ricevo e-mail con allegato un PDF (chiaramente inaccessibile, e questo dimostra quanto anche all’interno di un’amministrazione che si impegna per l’accessibilità Web serva formazione adeguata all’uso delle “nuove” tecnologie), indirizzata al sottoscritto e p.c. al difensore civico.

Nella lettera, facendo seguito alle mie richieste, l’amministrazione elenca una serie di punti per spiegarmi la procedura adottata per l’assegnazione dei posti alla manifestazione “Veneziani in platea” in occasione della Regata Storica 2010.

Mi viene spiegato che l’inserzione pubblicitaria è stata fatta a titolo gratuito vista la grande potenzialità dei quotidiani locali (a pagamento) di raggiungere in modo capillare il cittadino. E qui già mi chiedo perchè oltre alla “triade” (Gazzettino, Nuova Venezia, Corriere del Veneto) non si è pensato pure ai quotidiani gratuiti (es: Leggo), con maggiore diffusione e distribuzione. Vengo inoltre ringraziato per aver suggerito la modalità di pubblicazione del modulo nel Web (peccato che per la modulistica è un obbligo dal primo gennaio 2006…) e che (hurrà!) nelle prossime occasioni sarà utilizzata anche tale modalità. Una piccola vittoria, insomma. Come ultimo punto mi fanno presente che erano stati presi accordi con l’amministrazione e che per motivi a loro non imputabili uno dei quotidiani ha ridotto e limitato la pubblicazione del tagliando di partecipazione al suo interno. Come dire: beh, hai avuto la sfortuna di comprare il giornale sbagliato, ma non è colpa nostra! La lettera si conclude elogiando l’iniziativa (non la mia… quella dei veneziani in platea), iniziativa che comunque anch’io ho apprezzato ma che non ho potuto godere come cittadino.

A questo punto mi sono armato di tastiera ed ho risposto come segue all’amministrazione:

Gent.mo dott. XXXX,
ricevo con piacere la vs. comunicazione in data odierna non ottenendo però risposta alle mie richieste che di seguito riepilogo:

  1. La motivazione della mancata risposta per ben due volte nei termini previsti per legge (che mi hanno costretto a ricorrere al difensore civico);
  2. le motivazioni per la mancata pubblicazione del regolamento del concorso nel vs. sito Web;
  3. se è mio diritto ricevere il rimborso di euro 1,00 da parte dell’amministrazione comunale.

La motivazione per cui sono a richiedere euro 1,00 all’amministrazione comunale si basa su quanto previsto dal dlgs. 82/2005 (Codice Amm.ne Digitale) in particolare:


Art. 57. Moduli e formulari

Le pubbliche amministrazioni provvedono a definire e a rendere disponibili anche per via telematica l’elenco della documentazione richiesta per i singoli procedimenti, i moduli e i formulari validi ad ogni effetto di legge, anche ai fini delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e delle dichiarazioni sostitutive di notorietà.

Trascorsi ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del presente codice, i moduli o i formulari che non siano stati pubblicati sul sito non possono essere richiesti ed i relativi procedimenti possono essere conclusi anche in assenza dei suddetti moduli o formulari.

Nella pagina di promozione dell’iniziativa veniva invece espressamente indicata la necessità di acquistare uno dei quotidiani nelle giornate indicate all’interno del vs. sito web. Questa necessità di pubblicazione è chiaramente estesa a qualsiasi tipologia di modulistica delle amministrazioni pubbliche per evitare che il cittadino debba recarsi presso le sedi della stessa per poter prendere visione della modulistica.

L’amministrazione è altresì comunque responsabile di quanto pubblica, ai sensi dell’art. 54 del suddetto dlgs. 82/2005 e pertanto la vs. annotazione secondo cui “successivamente agli accordi stabiliti”“per motivi a noi non imputabili, la redazione del Gazzettino, a differenza delle altre due testate locali, ha ridotto e limitato la pubblicazione del tagliando di partecipazione nel suo interno” non può manlevare l’amministrazione – organizzatrice del concorso – dal risarcimento (con eventuale rivalsa – se previsto dagli accordi con i quotidiani – da parte dell’amministrazione verso il Gazzettino). Se come professionista mi impegno a fornire un servizio ad un cliente ed un mio fornitore non rispetta i tempi di consegna e/o consegna un prodotto non congruo, il mio cliente si rivale sul sottoscritto che poi – se adeguatamente contrattualizzato – potrà rivalersi sul proprio fornitore.

In attesa di delucidazioni in merito, colgo l’occasione per eleggere come domicilio informatico per successive comunicazioni l’indirizzo PEC: xxxxx.xxx

E ora? Attendiamo la quarta puntata….