Calatrava: lettera di Bortoluzzi e Speranzon

Ieri è stata consegnata ufficialmente al Presidente della Repubblica una lettera di due consiglieri di AN, di cui riporto il testo qui di seguito.

Venezia, 18.9.2008 – LETTERA APERTA AL CAPO DELLO STATO

Oggetto: INTITOLARE ALLA COSTITUZIONE IL PONTE DI CALATRAVA A VENEZIA SIGNIFICA OFFENDERE I VALORI DELLA NOSTRA CARTA

Caro Presidente Napolitano,

in occasione della Sua gradita visita a Venezia, con questa nostra lettera aperta vogliamo invitarLa a riflettere sui motivi che hanno spinto noi e molti cittadini a manifestare più volte contro quel nuovo Quarto Ponte sul Canal Grande che con ogni probabilità Lei avrà occasione di visitare assieme al Sindaco Massimo Cacciari e forse anche al progettista Santiago Calatrava.

Un’opera sulla cui qualità estetica non entriamo nel merito, ma che è opportuno che Lei sappia che è stata realizzata attraverso l’utilizzo improprio dei fondi della Legge Speciale per Venezia, denari che lo Stato Italiano, che Lei rappresenta, ha concesso all’amministrazione lagunare non di certo per realizzare opere d’arte contemporanea: infatti quegli stanziamenti sono destinati primieramente “all’acquisizione, al restauro e risanamento conservativo di immobili da destinare alla residenza, attività sociali, culturali, produttive artigianali e commerciali, ritenuti essenziali per il mantenimento delle caratteristiche socioeconomiche degli insediamenti urbani lagunari”; caratteristiche che stanno purtroppo scomparendo in una Venezia città storica che sta subendo un terribile esodo da parte dei suoi residenti. Ecco perché appare assolutamente offensivo vedere distratti, dopo dodici anni dall’annuncio, per la realizzazione di un nuovo ponte dalla discutibilissima utilità, a fronte dei 3 milioni e mezzo previsti, quasi 20 milioni di euro (ad oggi ne sono già stati impegnati più di 13, ma i contenziosi con le imprese e l’opera stessa non sono ancora conclusi); milioni di euro che avrebbero potuto consentire importanti opere socialmente indispensabili per la salvaguardia della città e per la tutela della venezianità.

Ma oltre che allo sperpero, il nuovo Ponte è anche un monumento alla presuntuosa inefficienza amministrativa di un Comune, che, oltre ad aver voluto realizzare una costosa struttura pubblica senza prima averla inserita in un quadro urbanistico definito (manca infatti ancor oggi il Piano per Piazzale Roma), ha clamorosamente sbagliato le previsioni di spesa e dei tempi di realizzazione, ed è stata costretta a infinite variazioni progettuali, dimenticandosi infine totalmente di ottemperare agli obblighi di legge relativi all’accessibilità ai disabili. Com’è moralmente possibile che nel XXI secolo un’opera pubblica venga progettata senza tener conto della possibilità di fruizione per tutti i cittadini? Perché impedire (per ordinanza comunale) ad un cittadino con problemi di deambulazione di godere di quel panorama che lo stesso progettista Calatrava dichiara essere unico dalla sommità del suo nuovo ponte veneziano?

Ecco allora, Presidente, che ci rivolgiamo a Lei invitandola a considerare quanto inopportuno sia stato pensare di umiliare i valori della Costituzione di cui si celebra il sessantennale quest’anno, dando al Ponte di Calatrava, ovvero a quello che appare essere il più clamoroso monumento nazionale allo sperpero, alla cattiva amministrazione ed alla discriminazione in base alle condizioni fisiche dei cittadini, il nome di Ponte della Costituzione. Oggi a Venezia Lei ricorderà a Palazzo Ducale i valori della nostra Costituzione: quando la accompagneranno a visitare il nuovo ponte tenga presente quanto questi valori siano fisicamente negati in quell’opera, simbolo di quel che non deve essere la buona amministrazione!

Infine, caro Presidente, vogliamo farle sapere che avrebbe sicuramente arrecato maggior giovamento e piacere alla cittadinanza veneziana una sua visita ad alcune zone degradate del Comune, che, colpevolmente dimenticate dall’amministrazione impegnata a mettersi i lustrini, meriterebbero una particolare attenzione, molto più dell’inutile, costosissima ed arrogante opera della vanità di un sindaco e di un architetto di fama mondiale. Sarà nostro dovere, ricordandole che sono in corso indagini da parte della Corte dei Conti, provvedere a recapitarle al più presto copia della Relazione finale dei lavori svolti dalla Commissione d’Inchiesta Comunale sui ritardi e sugli aumenti dei costi della costruzione del Ponte di Calatrava sul Canal Grande, i cui documenti sono stati in queste ultime ore formalmente richiesti in copia dalla Guardia di Finanza per conto della Procura della Repubblica.