Calatrava, galeotto fu lo scalino

Si susseguono articoli stampa sui ruzzoloni fatti da veneziani e non sul ponte di Calatrava. A ieri erano 10 le persone finite al pronto soccorso con distorsioni alle caviglie o traumi per le cadute.
Sempre di ieri è la notizia della caduta di una turista americana che guidava una scolaresca di trenta alunni. Il Corriere del Veneto da spazio a questa notizia, facendo presente le problematiche e riportando un’interessante pensiero dell’assessore Rumiz sulle responsabilità “tecniche” delle cadute.

[…] Una parte della colpa ce l’ha la fretta dei veneziani, per i turisti c’è la disattenzione perché si guardano in giro, ma il ponte della Costituzione ci aggiunge anche i suoi gradini irregolari voluti – come più volte ha spiegato l’assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia Mara Rumiz – dallo stesso Santiago Calatrava per creare degli spazi dove potersi fermare per godersi il panorama.
Tanto che nei giorni scorsi da Ca’ Farsetti è partita una lettera indirizzata all’architetto spagnolo segnalando il problema e chiedendo di valutare delle possibili contromisure. «L’architetto sta lavorando e aspettiamo di vedere la sua risposta – spiega Salvatore Vento, dirigente comunale dell’ufficio tecnico e direttore dei lavori – nei prossimi giorni probabilmente metteremo una segnaletica».
Intanto l’assessore Rumiz ha anche chiesto ai vigili che presidiano la struttura in questi primi giorni di prendere nota delle modalità di caduta, per capire quali siano i punti critici. Ma basta mettersi davanti al ponte qualche decina di minuti per vedere che il punto clou degli inciampi è laddove la parte appiattita in cima al ponte si incrocia con il primo gradino.

Sono proprio curioso di vedere questa segnaletica: ma è usanza, anziché risolvere, avvisare l’utente che ci sono dei problemi? E soprattutto, com’è stato possibile dare l’agibilità ad un ponte così pericoloso anche per i “normovedenti” ?