A seguito delle problematiche insorte con il ponte di Calatrava anche per i “normodotati”, che hanno riportato il caso del ponte sui media nazionali, l’assessore Rumiz ha rilasciato la seguente dichiarazione:
L’assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia, Mara Rumiz, ha rilasciato la seguente dichiarazione, dopo la diffusione del comunicato stampa dello Studio Calatrava nel quale si indicano i modi ritenuti “più opportuni” per risolvere il problema di alcuni gradini del ponte della Costituzione:
“Ho appreso delle proposte dello Studio Calatrava, mentre i nostri Uffici sono già al lavoro su una diversa ipotesi. Vorrei innanzitutto contestualizzare gli incidenti accaduti sul ponte e le lamentele recepite dagli organi di stampa in una più ampia analisi dei primi venti giorni di apertura del ponte al transito: un primo monitoraggio sembra confermare quanto contenuto in uno studio sulle prospettive della mobilità nella testa di ponte Ferrovia-Piazzale Roma, oggetto di tesi di laurea all’Università Iuav, che individua in circa 15 mila i potenziali utenti quotidiani, in grande maggioranza pendolari. Certamente, li possiamo contare a migliaia – ne è conferma il disagio lamentato dai commercianti della riva di San Simon per la diminuita clientela – il che documenta l’utilità del ponte, da qualcuno aprioristicamente contestata, mentre ogni giorno si coglie tra i passanti l’opinione diffusa di grande apprezzamento per l’estetica del manufatto.
Detto questo, permane il problema della caduta di persone sul ponte: meno di dieci, in venti giorni, sono ricorse alle cure del Pronto Soccorso dell’Ospedale, come ha puntualizzato il primario, il quale ha pure ricordato che ogni settimana sono “diversi” i casi di questo tipo, visto che a Venezia le cadute sui ponti sono “naturali”. Questo, ovviamente, nulla toglie all’esistenza del problema, e al mio personale dispiacere per le persone che hanno subito contusioni o distorsioni, essendo mio quotidiano impegno quello di avere sempre particolare attenzione per garantire la massima sicurezza a tutti, sui ponti come sul selciato della città.
L’ipotesi sulla quale gli Uffici del Comune sono al lavoro è legata alla segnaletica, per aumentare il livello di attenzione degli utenti e per migliorare la percezione dei gradini, nei cambi di passo conseguenti al cambio di larghezza della pedata, attraverso puntuali elementi correttivi non invasivi: una ipotesi che ritengo meno complessa della sostituzione di parti del ponte, meno costosa, e oltretutto modulabile, suscettibile cioè di eventuali ulteriori aggiustamenti.
Per quanto riguarda, infine, il ventilato pericolo per gli ipovedenti delle estremità dei quattro parapetti, gli Uffici del Comune sono già al lavoro per installare degli appositi marcatori alla base di dette estremità”.
Con viva cortese richiesta di pubblicazione / diffusione, se possibile nel testo integrale.
Venezia, 30 settembre 2008 / lp