CEC-PAC: lasciate ogni speranza o voi che l’aprite…

Chiariamo subito di cosa sto parlando. CEC-PAC è tecnicamente l’acronimo di “Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e Cittadino”, conosciuta anche come “PEC gratuita ai cittadini”, anche se non è una PEC vera e propria in quanto:

Con PEC si indica la Posta Elettronica Certificata “commerciale”, quella che si acquista per uso personale o aziendale e che permette di comunicare con qualsiasi indirizzo pec.
La CEC-PAC (Comunicazione Elettronica Certificata tra la Pubblica Amministrazione e il Cittadino) è una modalità di posta elettronica, gratuita per il cittadino, che però permette di comunicare esclusivamente con la pubblica amministrazione, e non può essere utilizzata per comunicazioni tra aziende o tra cittadini.

Attivazione

Come ho già indicato in un precedente articolo, non ho avuto il minimo problema ad attivarla. Una delle rotture di scatole maggiori è il doversi recare alle Poste (che per un informatico significa rivolgersi ad un servizio di snail-mail per attivare un’e-mail….), e dai dati pubblicati nel sito ufficiale si nota che il problema è causa di mancata attivazione da parte di un gran numero di richiedenti:

Numero richieste attivazione da portale: 399.230
Numero caselle PostaCertificat@ attivate: 167.311
Valori aggiornati al (19/09/2010 – 08:15)

Graficamente si comprende meglio come la situazione sia del 42% (attive) contro il 58% (richieste ma non attivate).
Richieste ed attivazioni CEC-PAC al 19 settembre 2010
Il 5 maggio 2010, accedendo la prima volta al servizio, come sempre il browser mi richiese se desideravo la password – cosa che ho prontamente fatto. A questo punto pensavo di aver risolto il problema: ero un cittadino modello, pronto a dialogare con le P.A. tramite uno strumento gratuito messo a disposizione dal Governo.

I primi problemi

Dopo alcune settimane dall’attivazione e di non utilizzo, mi ricollego al servizio per verificare se nel frattempo erano state rilasciate nuove funzionalità.
Accedo al sito postacertificata.gov.it, seleziono i miei dati ma non vengono riconosciuti. Dopo il terzo tentativo vengo informato che la mia casella è stata bloccata e che pertanto devo contattare il servizio telefonico di assistenza al portale.

Benvenuti all’inferno

Contatto il servizio assistenza che, con prontezza e gentilezza, mi informa della necessità di inviare un fax (!!!!) utilizzando un modulo (denominato “Reset password cittadino“) presente nell’area “Documenti e Manuali“.
E qui nascono i primi problemi.

Il presente modulo va compilato per la richiesta di reset password, nel caso in cui non si conoscano le risposte di sicurezza presenti sul portale. Il modulo deve essere inviato al numero fax 06-98688002, unitamente alla Copia del Modulo di Adesione firmato e timbrato presso l’ufficio postale in fase di attivazione ed alla copia del documento di identità.

Si, avete letto bene: non solo è necessario mandare il modulo con fotocopia del documento d’identità (che tra l’altro ho cambiato dall’attivazione, quindi non è più il documento indicato nei dati del modulo di registrazione), ma anche copia del modulo di adesione. Dei colleghi, che hanno avuto il medesimo problema (che ci sia stato un baco software nella gestione delle password dei primi registrati al servizio?), a tutt’oggi non hanno ancora ottenuto il reset della password, nonostante nel modulo sia indicato che “il reset della password sarà effettuato entro 5 gg dalla richiesta”.
A questo punto mi comincio a sentir male: non trovo più il modulo di adesione al servizio senza il quale non posso farmi “riconoscere” come proprietario della casella (non basta il documento e/o farmi recare nuovamente alle poste da un funzionario con potere di riconoscimento?) e quindi non posso chiedere il reset della password. Niente.
Questo non è un problema da poco in quanto nella guida al servizio non è chiaro se la casella “bloccata” è effettivamente bloccata anche in ricezione oppure solo all’accesso, ovvero se la P.A. può inviarmi comunicazioni nonostante sia informata che non posso accedere alla casella…
… penso quindi ad un “suicidio” della mia CEC-PAC, ovvero: se non posso riappropriarmene, allora tanto vale che la chiudo!
Impossibile. Si, avete letto bene: non è possibile chiudere la CEC-PAC se non si scarica un modulo. E la pagina dedicata al recesso informa quali sono i passi da fare:

Per recedere dal servizio il Cittadino, dopo aver effettuato il LOGIN sul portale, dovrà inviare il modulo di Recesso dal servizio PostaCertificat@ alla casella centroservizi@postacertificata.gov.it presente nella sezione “Documenti e Manuali” del portale.

Non potendomi loggare non posso verificare se la suddetta sezione cambia per gli utenti autenticati: comunque ad un utente non loggato la sezione documenti e manuali si presenta come segue. Vi sfido a trovare il modulo di recesso…

E per concludere, pure le condizioni di fornitura del servizio non prevedono altre forme di recesso se non la procedura on line:

Art. 7 – Recesso

7.1 L’Utente potrà recedere, in qualsiasi momento e con effetto immediato, dai Servizi Base senza alcun onere, comunicando la propria volontà di revocare detti servizi.
7.2 Il recesso potrà essere esercitato attraverso una procedura automatica disponibile nell’apposita sezione del Portale WEB e comporta la cessazione dei Servizi Base e la contestuale cancellazione dagli elenchi contenenti gli indirizzi dell’Utente. Il recesso non comporta l’immediata cancellazione di tutti i dati del cittadino ma si atterrà alle normative vigenti in termini di protezione dei dati personali, quelle specifiche relative alla posta elettronica certificata. In particolare i dati relativi alla tracciatura delle comunicazioni elettroniche verranno mantenuti secondo quanto previsto dalla normativa e potranno essere accessibili al cittadino stesso, alla PA o a terzi, secondo quanto previsto dalla legge in termini di opponibilità del registro delle operazioni eseguite.

E ora?

Ho scritto alla casella info@… indicata come mail di contatto presentando il mio problema ma nessuno ha ancora risposto dopo una decina di giorni dall’invio. Nelle condizioni contrattuali, in caso di temporanea disattivazione dell’accesso da parte dell’utente, si scopre che (fortunatamente) nel mio caso la casella risulta bloccata (comma 1 dell’art. 12):

12.1 Il Concessionario potrà sospendere temporaneamente l’erogazione dei Servizi Base , per motivazioni anche di natura tecnica, ovvero per cause di forza maggiore o impossibilità sopravvenuta, anche parziale, dandone, ove possibile, comunicazione all’Utente tramite il Portale Web.
La sospensione della casella di Postacertificat@ non comporta la cancellazione del contenuto ma solo la sospensione del servizio di consegna della posta certificata alla casella bloccata e di accesso da parte dell’utente alla stessa. Le informazioni contenute verranno invece mantenute in accordo con le prescrizioni relative al periodo di mantenimento delle stesse (30 mesi).

Che dire: forse in fase di progettazione del servizio, gli assegnatari della concessione in esclusiva del servizio dovevano valutare la possibilità di smarrimento delle credenziali (ripeto: i miei dati erano salvati nel browser quindi i dati di accesso erano corretti…) ed essendo in possesso di metodologie di contatto tradizionale (vi è obbligo dei dati di residenza e di un recapito telefonico), il servizio di assistenza potrebbe comunque curare l’invio di nuove credenziali temporanee per non causare un disservizio al cittadino ma anche all’amministrazione pubblica.
Resta comunque il nodo della potenziale chiusura dell’account, ad oggi impossibile per utenti come il sottoscritto che non possono accedere al servizio ne per fruirne, ma neppure per seppellirlo.
Ad oggi quindi sono un cittadino inibito all’uso della CEC-PAC, ossia per comunicare con le P.A. dovrò utilizzare il classico foglio di carta al protocollo, non potendo usare una normale PEC (già in mio possesso) ove l’amministrazione non abbia già abilitato una casella PEC per ricevere le comunicazioni da aziende e/o professionisti.

Il Ministro Brunetta dialoga su Facebook

Era il 14 aprile 2009 quando, per la prima volta, un Ministro della Repubblica (Renato Brunetta) ha risposto a delle domande (in gran parte video-domande) poste da operatori delle P.A. in occasione dell’iniziativa ConfrontiPA.

Terminate le vacanze estive, Brunetta si ripropone questa volta direttamente nel social network Facebook, dove è presente con una pagina e gruppi di discussione frequentati da quasi 70 mila utenti del social network.

In questa occasione Renato Brunetta chiede direttamente la partecipazione degli utenti alla discussione, impegnandosi a rispondere settimanalmente – nel limite del possibile – alle domande.

Si tratta senz’altro di una buona iniziativa di e-discussion, un piccolo pezzo di e-democracy per ridurre le distanze tra chi governa e chi può contribuire a migliorare e/o a integrare iniziative di miglioramento della P.A.

L’utilizzo della rete come sistema di supporto per le discussioni atte al miglioramento delle attività politico-amministrative è, a mio avviso, una delle potenzialità da sfruttare maggiormente del cosiddetto Web 2.0: strumenti per la segnalazione di problemi locali, per l’individuazione di “bachi” normativi scoperti direttamente dai soggetti interessati possono fornire “pareri 2.0” allo staff del ministro. Non si tratta di fantasie: ricordiamoci che con l’ultimo disastro ecologico nel golfo del Messico una delle prime iniziative è stata l’apertura di un sito Web dove raccogliere suggerimenti – arrivati poi da ogni parte del mondo.

Con la stessa modalità possiamo quindi aiutare a migliorare la P.A., partecipando con spirito costruttivo (mai distruttivo) ad iniziative di discussione on-line applicando, come sempre, la tanto dimenticata “netiquette”.

“Veneziani in platea”? Caro sindaco, rendimi l’euro!

Apprendendo dal sito ufficiale del Comune di Venezia dell’iniziativa “Veneziani in platea” ho voluto leggerne il contenuto visto che si tratta senz’altro di una buona iniziativa per garantire anche al cittadino di “sedere accanto al re” (ricorda molto le concessioni dei signori feudali, ma tant’è…).

In occasione della Regata Storica 2010 che si svolgerà domenica 5 settembre, il Comune di Venezia ha deciso di riservare alla cittadinanza 20 posti a sedere sulla “Machina”, la struttura che ospiterà sul Canal Grande le autorità invitate personalmente dal sindaco.
Questi 20 posti a disposizione di residenti nel Comune di Venezia (10 biglietti nominali da due posti ciascuno) saranno sorteggiati.

Fin qui nulla da eccepire: 10 persone saranno sorteggiate per ottenere l’accesso alla “Machina”, su posti “riservati alla cittadinanza dal Comune di Venezia”. Il paragrafo successivo però pone delle condizioni:

L’iniziativa, denominata “Veneziani in platea”, si avvale della collaborazione dei quotidiani locali (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino, La Nuova Venezia-Mestre,) che pubblicheranno nei giorni 18-19-20-21-22 agosto un coupon che i lettori potranno compilare e spedire in busta chiusa direttamente all’indirizzo del Comune di Venezia indicato nella parte ritagliabile da far pervenire entro e non oltre le ore 12 del 31 agosto.

Già mi mette a disagio pensare che un cittadino debba per forza acquistare un quotidiano locale per avere a disposizione dei posti resi disponibili dal comune. Sia chiaro: se i tre quotidiani veneziani avessero acquistato i 20 posti, c’era tutto il loro diritto di avere l’esclusiva del coupon ma essendo posti resi disponibili dal comune per quale motivo il Comune di Venezia non ha reso disponibile tale coupon anche tramite il proprio sito Web? Se si tratta di un concorso poi quantomeno andava pubblicato nel sito dell’ente un regolamento.
Decido quindi di acquistare il giorno 20 il Gazzettino, ma con mio grande stupore non trovo alcun coupon, diversamente da quanto indicato nel sito del Comune.
Per tale motivo, con il seguente testo ho richiesto all’ottimo servizio URP del comune di Venezia di inoltrare la mia richiesta di delucidazioni all’ufficio competente.

Venezia, sabato 21 agosto 2010

Gentile Scano Roberto,

La Sua richiesta di informazioni è stata correttamente inoltrata all’Ufficio Relazioni con il Pubblico che provvederà a risponderLe nei prossimi giorni.

Alla Sua richiesta di informazioni è stato attribuito il numero identificativo 684.

La invitiamo cortesemente a utilizzare il numero identificativo per ogni eventuale successiva comunicazione con l’Ufficio Relazioni con il Pubblico o con l’ufficio competente se la mail è stata inoltrata.

Le ricordiamo inoltre, che Le perverrà un messaggio tramite mail di conferma inoltro contenente le informazioni per poter accedere all’Area utenti di URP On Line, da dove potrà seguire l’iter della segnalazione inviata.

La ringraziamo per aver scelto URP On Line.

Di seguito i dati da Lei inviati.

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Dati segnalazione

Richiesta di informazioni nr. 684

Testo:
Spett.le Amm.ne, con riferimento all’iniziativa “Veneziani in platea” sono a richiedere innanzitutto le motivazioni per cui dei posti resi disponibili dall’amministrazione comunale vengono sorteggiati con obbligo di acquisto di un quotidiano locale, nonché le motivazioni per la mancata pubblicazione del regolamento del concorso nel vs. sito Web. Vorrei inoltre richiedere formalmente il rimborso di euro 1,00 (uno) speso per l’acquisto del quotidiano “Il Gazzettino” del 20 agosto 2010 nel quale, diversamente da quanto indicato nel vs. sito Web, non era presente il coupon indicato per concorrere. Chiedo inoltre che tale coupon venga pubblicato nella pagina dedicata all’iniziativa (anche tramite modulo interattivo) con possibilità di invio dello stesso con l’utilizzo di strumenti informatici.

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Il sindaco conclude nel suo intervento: “Penso che questa prima esperienza debba essere replicata perché le feste, le rievocazioni, le celebrazioni sono fatte dall’Amministrazione proprio per esser godute dai cittadini”. Forse direi che è meglio pensarle meglio le iniziative, garantendo a tutti i Veneziani, anche a quelli che non acquistano i quotidiani, di poter comunque concorrere ad un posto “accanto al re” (non uso volutamente il termine Doge perché non consono all’attuale situazione).

Aggiornamento: a seguito della richiesta, l’urp ha comunicato di aver inoltrato in data 23 agosto 2010 la mia richiesta all’ufficio cerimoniale. Successivamente è avvenuta l’estrazione dei fortunati ma non in presenza del sindaco come indicato nel comunicato iniziale e nemmeno in quello delle 24 ore precedenti all’estrazione:

Assistito dal vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato, dal direttore generale del Comune, Marco Agostini, e dal vice segretario generale, Francesco Vergine, che ha verbalizzato gli esiti dell’estrazione, Andrea ha spillato ad una ad una le dieci buste gialle che contenevano i coupon pubblicati dalle testate locali Il Gazzettino, La Nuova di Venezia e Mestre, Il Corriere del Veneto, ritagliati e spediti da ben 529 residenti nel Comune di Venezia, che in questo modo hanno partecipato all’iniziativa.