Calatrava: e ora il centro commerciale!

Sembravano voci di corridoio, ma il gazzettino di ieri 9 ottobre 2008 ha tolto ogni dubbio.

Perché ai piedi del ponte di Calatrava, al piano terra del palazzo ex Compartimentale delle Ferrovie sta per sorgere il primo vero centro commerciale di Venezia. Decine di negozi, ma anche bar, ristoranti e punti vendita di prodotti alimentari aperti 365 giorni l’anno.
È la scommessa su cui sta puntando la società Grandi Stazioni, controllata con il 60 per cento delle azioni dalle Ferrovie dello Stato e per il restante 40 da un gruppo di grossi investitori privati tra cui Pirelli, Caltagirone e Benetton. L’apertura dovrebbe avvenire entro il 2010 ma in Grandi Stazioni c’è la forte volontà di bruciare le tappe, anche per intercettare il più presto possibile il cospicuo flusso di persone che quotidianamente attraversa il quarto ponte sul canal Grande. Ci saranno le grandi griffe della moda? Ci saranno ristoranti? Al momento, su questi aspetti a Roma (sede della società) hanno le bocche cucite ma già si sa che sono stati siglati i primi contratti e che questi saranno piuttosto impegnativi. Oltre all’affitto è prevista anche una royalty sugli incassi, come accade comunemente nei centri commerciali della terraferma. Con la differenza che a Venezia gli spazi sono molto più costosi e che la proprietà prende in considerazione solo soggetti in grado di garantire un certo volume di fatturato e una certa solidità finanziaria. Insomma, entrare nel centro sarà come visitare l’area partenze di un grande aeroporto internazionale, con la differenza sostanziale che l’ingresso è libero.

Magari qualcuno si chiederà: com’è possibile concedere una simile variante (da ex mensa delle FS a centro commerciale)? Il giornalista lo spiega:

La trasformazione dell’ex mensa dei ferrovieri in centro commerciale è in un certo senso il “prezzo” che il Comune ha pagato alla società Grandi Stazioni per ottenere l’accordo sul passaggio delle persone che attraversano il ponte della Costituzione. Il terreno su cui esso poggia sul lato della stazione è infatti proprietà privata e pertanto il suo utilizzo andava regolamentato.

Ai piani superiori finirà la Regione del Veneto, la quale li ha acquistati per 65 milioni di euro.

Trenitalia ed il gioco delle tre carte

A volte mi chiedo se viviamo in un paese civile…
Oggi, come ho fatto qualche giorno fa, mi accingo a prenotarmi un viaggio tramite il sito trenitalia (di cui l’accessibilità è peggiorata a vista d’occhio) e fortuna vuole che mi capita la possibilità di usufruire della “tariffa amica”. Procedo come sempre ma al termine della transazione mi compare un messaggio che mi informava sull’impossibilità di poter effettuare la transazione perchè erano state utilizzate più di due carte di credito differenti.
Orbene, sono in possesso solamente di due carte di credito e di un bancomat e fino a qualche giorno fa non ho mai avuto problemi negli acquisti on line tramite il sito Web di trenitalia.
Mi arriva quindi automaticamente una mail dal contenuto alquanto strano:

Oggetto: pagamento non autorizzato.

Gentile cliente,

la transazione non è stata autorizzata perchè hai utilizzato piu’ di due carte di credito con la stessa utenza.

Puoi richiedere l’autorizzazione ad utilizzare più di due carte di credito con la tua utenza inoltrando, tramite fax al numero 06/44104036 o tramite e-mail all’indirizzo di posta areaclienti@trenitalia.it, la seguente documentazione:
– il testo di questa e-mail,
– la tua user id,
– un recapito telefonico,
– la fotocopia/scansione di un documento di riconoscimento dell’intestatario della user-id,
– la fotocopia/scansione del codice fiscale,
– una breve descrizione del motivo per cui richiedi l’autorizzazione ad utilizzare più carte di credito

Entro 48 ore riceverai l’esito della tua richiesta tramite una email al tuo indirizzo di posta elettronica.

Con riferimento ai dati che ci fornirai per l’attivazione del servizio, ti ricordiamo che i tuoi diritti in materia di privacy sono tutelati da Trenitalia nel rispetto della vigente normativa (D. lgs 196/2003).

Area clienti online Trenitalia

Quindi mi armo di buona volontà e mando una mail all’indirizzo indicato specificando il problema, provando più volte a rieffettuare il pagamento con le due diverse carte di credito e trovando sempre disponibilità della tariffa amica. Niente… sempre lo stesso messaggio: mi hanno quindi bloccato la possibilità di pagare con le mie carte di credito all’interno del sito trenitalia.
Ma, non volendo perdere la ghiotta occasione di viaggiare per la tratta Roma – Milano con tariffa amica (un buon risparmio), chiamo il call center (89 20 21) rivolgendomi tramite l’opzione 5 all’assistenza al sito Web. Mi risponde un operatore a cui faccio presente il problema e mi conferma che quindi per 48 ore non potrò usare le mie carte per acquistare sul sito trenitalia ma che con le medesime carte potevo tranquillamente acquistare tramite il servizio di call center!
Mi informa che potevo quindi farlo con lui e iniziamo a fare la prenotazione… finché ad un certo punto tutto tace…. quattro minuti buttati.
Richiamo e scelgo l’opzione 3, spiegando alla signorina il problema e chiedendo di procedere con l’acquisto. La signorina capisce, fornisco tutte le informazioni, i dati, la carta di credito…. la sento tacere un po’ e poi mi dice: “mi spiace mi dice carta non valida”.
A questo punto la mia temperatura di pazienza si è spostata a “defcon 2” ed ho chiesto come fosse possibile, e candidamente mi ha risposto che è normale perché anche loro utilizzano il sistema di prenotazione tramite internet….
Morale: sono vittima della infoesclusione da parte di trenitalia per aver usato più di due carte di credito, mentre sono in possesso proprio di due carte di credito.
Morale: non ho il biglietto, non ho tariffa amica e c’ho pure rimesso qualche euro di telefonate…
Forse non mi vogliono far tornare a SMAU per lo speech del 18 🙂

Calatrava: la dichiarazione di Marco Travaglio

Si legge sulla Nuova Venezia di oggi un’intervista a Marco Travaglio in cui, fra le varie domande, viene posta una domanda specifica sul ponte di Calatrava.

Beppe Grillo ha attaccato il sindaco Massimo Cacciari e l’architetto Santiago Calatrava per il ponte della Costituzione…
«Oltre a Tangentopoli c’è anche Sprecopoli. Il trionfo dell’effimero, il trionfo del bluff, il trionfo del nulla. Gli architetti sono una categoria, salva l’eccezione ovviamente di qualche singolo, che ha costruito l’ideale interfaccia per una politica sprecona, vanitosa e priva di contenuto. Se uno va a Venezia e vede il ponte di Calatrava si pone la domanda “ma non c’era niente di più importante da fare con quei soldi?”. Le finanze dei Comuni, oggi, sono limitate e bisogna selezionare. Abbiamo i Comuni che protestano, perché gli hanno tolto l’Ici e non sono stati reintegrati nemmeno parzialmente dal Governo, com’era stato promesso. E’ grave ma è evidente che fino a che si faranno i ponti di Calatrava si darà a chi vuole affamare i Comuni un argomento formidabile per dire “va bene, se avete i fondi per i ponti di Calatrava, potete pure fare a meno di lamentarvi”. Ora si parla del federalismo che, come mi pare sia, accentuerà questa tendenza, da un lato a decidere da soli e dall’altro all’irresponsabilità totale».

Calatrava: la replica di Mara Rumiz

Sulla Nuova Venezia di oggi è presente un articolo di Roberta de Rossi in relazione al comunicato stampa FISH diramato ieri relativo alla discesa in campo della federazione contro la discriminazione del Ponte di Calatrava. Al termine dell’articolo, viene riportata una serie di dichiarazioni dell’assessore Mara Rumiz.

«Non so francamente cosa fare: sull’ovovia, è vero, siamo in ritardo, ma è quasi pronta», commenta stupita l’assessora ai Lavori pubblici, Mara Rumiz, «una cosa è lamentarsi che il ponte sia stato aperto non ancora accessibile a tutti – ci siamo scusati e stiamo provvedendo – dall’altra è bocciare il progetto ovovia: si sa da anni che questa è la strada intrapresa dall’amministrazione comunale, avrebbero dovuto chiarire allora questa loro posizione. Vorrà dire che affronteremo anche questa». «Eppoi», prosegue l’assessore, «sono molto preoccupata anche per il futuro: cosa significa essere contari anche ai sollevatori? Per il nuovo ponte dell’Accademia prevediamo una piena accessibilità, ma mista, parte con ascensori parte con opere, dal momento che una rampa sarebbe stata del tutto improponibile. Neppure un sollevatore è gradito alla Fish?».