Municipalità del Lido: ammalata sarà lei!

Continuano le proteste per l’abbattimento di alberi in via Duodo, con la classica motivazione della sicurezza e applicando una serie di parametri valutati dagli esperti incaricati dalla medesima ditta che cura la manutenzione (quindi a mio avviso in pieno conflitto di interessi) e con l’avallo della Municipalità del Lido presieduta da Gianni Gusso (il quale con modalità cacciariana, invita a non contestare gli esperti: chi siamo noi per giudicarli?).
Oggi è uscito un articolo sulla Nuova Venezia (in cui tra l’altro sono state virgolettate delle dichiarazioni di Arrigo Battistini di “Estuario Nostro” assegnandole al sottoscritto) con la fotografia che ho scattato ieri e che documentava l’avvio della decimazione.
Oggi invece Arrigo Battistini ha provveduto a fotografare l’abbattimento di un albero che è visivamente sano: non è soggetto alle classiche scavature interne (che provocano il classico suono di vuoto al test col martelletto, ovvero il test che indica se vanno abbattuti o meno) ed è completamente fresco e sano (tra l’altro più giovane di altri esemplari abbattuti).
albero sano in via duodo
Che dire, la foto parla da sola.

Calatrava: per Stefano Zecchi il ponte è rovinato dall’ovovia

Il botto di capodanno arriva dal prof. Stefano Zecchi, docente di estetica molto conosciuto anche per le sue apparizioni televisive. Quanto sotto riportato mi fa pensare se all’interno della formazione erogata agli studenti con l’estetica sia presente il “design for all”, o se siamo ancora al periodo ellenico in cui la bellezza deve stare al di sopra di tutto.

VENEZIA. Il ponte di Calatrava? «Un’opera d’arte di grande bellezza che i veneziani stanno rovinando». Lo ha detto Stefano Zecchi, ordinario di Estetica all’Università di Milano, a «Cortina Incontra». «Il ponte di Calatrava – ha detto Zecchi – è un’opera d’arte, ma i miei concittadini si sono accorti che non ci sono le strutture per portare gli handicappati, come se in tutti gli altri ponti del mondo ve ne fossero.
Così, sotto la struttura – accusa Zecchi – stanno facendo una cosa orribile. Una porcheria, una specie di funicolare. A mio parere, sarebbe molto meglio dare un motoscafo a tutti gli handicappati d’Europa che intendono passare per Venezia».

Queste dichiarazioni però dimostrano un po’ di ignoranza in materia e lo inviterei a leggere (e studiare) le normative relative alle barriere architettoniche, uscendo un po’ dal mondo dell’estetica e avvicinandosi maggiormente al mondo reale. Che si possa essere d’accordo che l’ovovia è una porcheria (ovvero che il ponte doveva essere reso accessibile sin dalla sua nascita) è una cosa, ma negare il diritto al passaggio proponendo il vaporetto è dimostrazione di ignoranza – quantomeno – nella materia di “design for all”, abbattimento delle barriere architettoniche e soprattutto in materia di civiltà.

Alberi via Duodo: per oggi son salvi

Oggi era attesa la mattanza di 17 alberi di via Duodo ma fortunatamente – forse anche per gli articoli usciti oggi sulla stampa locale (con tanto di locandina dedicata al problema a cura della Nuova Venezia) – oggi non s’è visto alcun “boscaiolo” incaricato dalla Veritas (società che cura la manutenzione del verde pubblico).
Stamane alle 10 c’è stato un raduno spontaneo di persone pronte a contestare l’operazione di danneggiamento di uno dei viali più belli dell’isola del Lido. Ho ritenuto utile videoacquisire un commento di Arrigo Battistini, presidente dell’associazione Estuario Nostro.

Chi legge questo articolo si chiederà: ma perché questa mattanza? L’intervento e’ motivato da Veritas con i soliti riferimenti alle decisioni che “colano” dalla piramide burocratica costruita per gestire il verde pubblico. L’intervento si inserisce nel programma di abbattimento di alberature al Lido e Pellestrina “…classificate in classe D secondo il metodo V.T.A. (Visual Tree Assessement-Mattheck & Breoler 1994) secondo il quale gli alberi classificati in classe D sono piante che…devono ascriversi alla categoria statisticamente ad alto rischio di caduta e schianto e pertanto devono essere abbattute e sostituite.

Metodo VTA

Il metodo VTA si svolge in tre fasi:

  1. Controllo visivo dei difetti e della vitalità. Se non si riscontrano segnali preoccupanti, l’esame è terminato. L’indagine visiva viene effettuata considerando l’albero nella sua interezza e prendendo in considerazione la sua morfologia, il suo aspetto fisiologico e le sue caratteristiche biomeccaniche.
  2. Identificazione del difetto. Se vengono riscontrati sintomi di difetti, essi vengono esaminati per mezzo di un’indagine più approfondita (percussione con martello tradizionale, percussione con martello ad impulsi, Resistograph) per stimare la localizzazione del punto debole e la sua espansione assiale.

Il metodo VTA prevede quindi un’analisi più approfondita solo per i soggetti che manifestano uno o più difetti tra quelli sopra elencati.

  1. Dimensionamento dello spessore della parete residua. Se il difetto rilevato è preoccupante deve essere dimensionato per valutare lo spessore residuo della sezione trasversale della parete. Come fattore di sicurezza per alberi con piena vegetazione viene assunto il valore t / R maggiore od uguale a 0,3 (dove t è lo spessore di parete residua sana e R è il raggio del tronco nel punto della misurazione). Se dimensionando il difetto si ha la prova di un’alta probabilità di rottura e l’albero è scarsamente vitale, allora è da sostituire. Se deve essere assolutamente risparmiato, perché è un esemplare raro, carico di storia, allora è possibile ridurre i rischi di danneggiamento con opportuni interventi di tipo manutentivo.

Il presidente della Municipalità Gianni Gusso ha dichiarato alla Nuova Venezia “Insomma, basta proteste: qui si tratta di sicurezza. Sono piante malate o, comunque, non più stabili: Veritas ha studiato e monitorato tutte le 12 mila piante dell’isola, per ognuna ha realizzato una scheda e, di volta in volta, ci invia le comunicazioni degli interventi necessari. Chi siamo noi per contestare le scelte di 4 agronomi e due botanici?”
Io invece mi chiedo con che coraggio si può comunque affidare la verifica a chi di fatto offre il servizio di manutenzione, taglio e sostituzione degli alberi: è come chiedere all’oste se il vino è buono…
Per quale motivo quindi la municipalità non affida direttamente lei la verifica e lei – con l’ausilio di esperti esterni – decide le eventuali rimozioni e sostituzioni? Qui si gioca molto allo scaricabarile, ma la responsabilità è chiaramente di chi delibera e amministra: e se tra il presidente Gusso e il suo delegato all’ambiente (che ha minacciato le dimissioni) non c’è nemmeno uniformità di vedute, e se i cittadini cominciano a far sentire la propria voce… ecco, forse è questo il motivo per cui nessuno ha avuto il coraggio di farsi avanti per tagliare degli alberi che – a mio avviso – rientrano negli alberi che più che l’abbattimento meriterebbero adeguata manutenzione, una manutenzione che a quanto mi risulta è parecchio onerosa e quindi nell’ottica dei tagli, meglio tagliare che curare….

Calatrava: ora è un simbolo anche per la Regione Veneto

E con il Natale dentro i pacchi regalo è arrivato un depliant della Regione Veneto dove viene considerato addirittura uno dei simboli dell’innovazione.

[…] diventato addirittura il simbolo utilizzato dalla giunta regionale per illustrare le opere pubbliche del «territorio, ambiente e infrastrutture». E’ stato distribuito ieri con i quotidiani veneziani un opuscolo a colori che illustra il bilancio sociale 2007 della Regione. «Veneto, terra di grandi risorse», il titolo. Introduzione del presidente Giancarlo Galan e dell’assessore al Bilancio Isi Coppola. Così, nella parte dedicata a «interventi e investimenti per un Veneto protagonista», accanto a cifre e foto di grandi opere regionali come il Pasante e il nuovo Ospedale di Mestre, ecco una foto a tutta pagina dell’arco rosso del ponte di Calatrava. «Esprimo particolare soddisfazione», commenta l’a ssessore ai Lavori pubblici del Comune Mara Rumiz (in foto con l’a rchitetto Calatrava), non senza una punta di ironia, «per questa scelta, che documenta l’alta qualità artistica del ponte, oltre che la sua importanza riconosciuta nel sistema della mobilità urbana». «Sono lieta», continua l’assessore, «che la Regione abbia così voluto condividere l’importante risultato raggiunto dal Comune con questa nuova opera. Un così significativo riconoscimento contribuirà sicuramente a un più sereno giudizio sull’opera».

E intanto sono tutti in attesa della promessa azione giudiziaria per pugno della FISH: che il 2009 ci porterà questa ventata di giustizia?