Digit@Pa: questione di esperti?


In questi giorni sulla stampa si discute dell’iniziativa del ministro Renato Brunetta di voler (a mio avviso giustamente) riorganizzare il CNIPA. Per capire che il CNIPA necessita di una riorganizzazione, basta leggere gli ultimi articoli postati in questo blog e le ultime discussioni nella pagina su Facebook del Ministro. In sintesi, il CNIPA di fatto oggi è una serie di uffici che tecnicamente producono poco (basta pensare al caso dell’accessibilità) e che spesso quanto producono non è emanazione diretta del centro ma è riutilizzo di materiale predisposto da terzi (vedasi il caso delle linee guida per l’acquisto di servizi Web). Da quel poco che ho visto al CNIPA ai tempi in cui fornivo consulenza in materia di accessibilità, effettivamente questo centro – a mio modesto parere – necessita di una boccata d’ossigeno di persone in campo tecnico.
L’idea di Brunetta è quindi sotto un certo punto di vista vulcaniano, logica: se nel CNIPA mancano gli esperti per poter far crescere il centro informatica, e si vuole mantenere chiaramente una struttura similare a supporto della pubblica amministrazione è necessario muoversi in due possibili soluzioni:

  • Chiamare consulenti esperti (come proposto dal Ministro) ed inserirli nell’organizzazione operativa del centro, fornendo ai dirigenti la “visione del futuro ICT” e indirizzando quindi l’innovazione in tal senso (un po’ come abbiamo fatto a suo tempo con la legge 4/2004, suggerendo ai normatori l’art. 12 per la costante evoluzione della normativa)
  • Formare i dipendenti ad alto livello, ovvero affiancare agli stessi dei formatori/consulenti di alto livello (e qui come sempre ricordo che l’alto livello non significa alto titolo di studio ma alta competenza in una specifica materia) in modo da rinfrescare l’organizzazione operativa.

A dire il vero ce ne sarebbe pure una terza: usare la mobilità per trasferire al CNIPA esperti di ICT già presenti all’interno delle P.A. al CNIPA e spostare una parte corposa del personale amministrativo verso altre funzioni. In questo modo ci sarebbe un buon risparmio di risorse economiche e si valorizzerebbero le qualità di dipendenti P.A. maggiormente “skillati” (affiancandoli nei casi estremamente necessari con consulenti di comprovata capacità).
Oggi arriva la doccia fredda da parte di Tremonti e dalla presidenza del Consiglio che in sintesi dice che (tra l’altro) non è possibile contrattualizzare questi “esperti”.
A questo punto la soluzione è chiara: se non risulta possibile garantire la nascita di “qualcosa” per l’innovazione di proprietà della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il coinvolgimento di esperti, conviene chiudere il CNIPA ed eventualmente sottoscrivere protocolli di collaborazione con enti normativi tecnici (penso tra tutti UNINFO) per la predisposizione di specifiche tecnico/organizzative, riutilizzando il personale del CNIPA (in gran parte amministrativo) per altre funzioni all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Clinetor: scende in campo la tormalina

ClinetorSi parla ancora molto delle “palline” ecologiche per la lavatrice, con persone pro e contro (il caso più ecclatante è chiaramente quello della biowashball per le quali ancora oggi non ci sono state smentite tecniche per i test effettuati in modo “casareccio” da un lettore di questo blog).
Ho avuto modo di far provare dalla mia beta-tester l’ennesima pallina. Questa nuova soluzione si chiama Clinetor ed è prodotta da un’azienda italiana. Si tratta di un pulente universale totalmente naturale, che da solo sostituisce il detersivo, l’anticalcare, l’ammorbidente e l’ossigeno attivo. Il principio lavante non è dovuto ad additivi chimici o ai tensioattivi, dannosi per l’ambiente, ma alla ionizzazione dell’acqua e dei sali in essa disciolti, che facilitando il passaggio dell’acqua tra le fibre, consente di detergere in profondità lo sporco sugli indumenti.
Il prodotto costituito da un mix di minerali (prevalentemente elbaite e uvite) con capacità ionizzante e piccole quantità di leganti minerali e organici che ne permettono l’agglomerazione e la formazione dei pellets. I pellets sono contenuti in un globo di polipropilene provvisto di fessure che permettono il passaggio dell’acqua al suo interno. Interessante è la relazione tecnica dove ricompare la tormalina (la grande incompresa) e dove viene spiegato – con bibliografia – la sua funzionalità.

Generalità

Le tormaline sono minerali associati alle rocce ignee e a quelle metamorfiche. La tormalina è formata da un gruppo complesso di minerali silicei che condividono un’identica struttura cristallina (trigonale) e una diversa composizione chimica. I componenti principali della tormalina sono il silicato di boro ed il silicato di alluminio ma, a causa dell’isomorfismo (la sostituzione di uno ione con un altro nel reticolo cristallino senza cambiare la struttura del minerale) sono stati incorporati in essa altri minerali, soprattutto sodio, calcio, ferro, magnesio e litio. Le differenze nella composizione chimica sono causa sia di differenze di colore che di proprietà chimico-fisiche.

Nel CLINETOR™ sono utilizzate due varietà di tormaline l’elbaite e l’uvite, borosilicati romboedrici dalla formula generale:

Elbaite: Na(Li,Al)3Al6B3Si6O27(OH)3(OH,F)

Uvite: CaMg3(Al5Mg)B3Si6O27(OH)3(OH,F)

Nella classificazione internazionale ( IMA – International Mineralogical Association) l’elbaite appartiene al gruppo delle tormaline alcaline, l’uvite a quello delle tormaline calciche.

Proprietà fisiche

Le tormaline, come conseguenza della loro struttura cristallina asimmetrica e per la presenza di atomi di boro (B) che ha una struttura elettronica esterna con una lacuna elettronica, possiedono due proprietà caratteristiche, la piezoelettricità e la piroelettricità.

La piezoelettricità consiste nella polarizzazione elettrica che si ottiene in certi cristalli dielettrici a seguito dell’applicazione di uno stress meccanico (es. accendigas). E’ anche, al contrario, la distorsione meccanica di due facce di un cristallo in seguito all’applicazione di un determinato voltaggio tra le facce.

La piroelettricità è la proprietà che hanno certi cristalli di produrre uno stato di polarità elettrica a seguito di una variazione di temperatura.

Queste due proprietà sono note da molto tempo e ben documentate da una vasta letteratura internazionale 1 2 3 4 5.

Nella tormalina il coefficiente termico dovuto all’energia di polarizzazione è 1× 10-7 ÷ 4×10-6 cal•cm-2•k-1. Quando cambiano sia la pressione sia la temperatura (compresi i micro cambiamenti di frazioni di °C), questi causano una differenza di potenziale (voltaggio). Questo tipo di voltaggio statico è superiore ad 1 milione di elettronvolt ( 1×106 eV) e ciò accelera la ionizzazione dell’aria e dell’acqua circostante il cristallo. Gli elettroni che vengono emessi colpiscono le molecole di acqua e di ossigeno presenti e li trasformano in ioni negativi (formalmente H3O2- e O32-), ciò fa si che ci sia uno sbilanciamento oscillante della polarità del cristallo che provoca un cambiamento dell’orientamento del dipolo: gli ioni negativi appena formati sono costretti ad allontanarsi dalla superficie del cristallo 6 7 8.

Nel 1986, in un centro di ricerca giapponese 9, si dimostrò che anche quando la tormalina era trasformata in polvere, nei microcristalli permanevano elettrodi positivi e negativi e gli elettrodi non scomparivano nemmeno se la tormalina veniva portata a circa 1000 °C. Oltretutto, quando gli elettrodi venivano connessi l’uno all’altro si registrava una corrente elettrica di 0,06 mA.

Studi successivi hanno permesso di verificare gli effetti che l’agitazione meccanica e la variazione di temperatura hanno sulla tormalina 10 11.

Poichè la capacità detergente della tormalina non è mai messa in discussione, si disquisisce sui meccanismi chimico-fisici che conferiscono alla tormalina questa proprietà. La tormalina ha elettrodi positivo-negativo che generano un onda elettromagnetica applicata all’acqua di 4÷14 µm (l’energia corrispondente è di 0,004 watts/cm2 ). In seguito a ciò i clusters di acqua vengono disaggregati generando ioni idronio (H3O+) e ossidrile (H3O2-). L’agitazione della tormalina in acqua crea una frizione che aumenta la produzione di ioni positivi e negativi. L’elbaite contenuta nel CLINETOR™ è una tormalina basica che rilascia, in modo naturale, in prevalenza ioni ossidrile (H3O2-). Uno studio condotto da Matsuoka et Al. 12 formula ipotesi correlate tra loro che prendono in considerazione vari aspetti della piroelettricità della tormalina analizzandone le possibili conseguenze. Pur non essendo esaustivo, in questo studio sono fornite le risposte che ad oggi fanno si che la tormalina sia utilizzata, con decine di brevetti, per processi che coinvolgono la detergenza.

1. Aumentata capacità dell’acqua in tormalina di disciogliere l’ossigeno atmosferico in quanto le aumentate cariche elettriche generate dalla tormalina porterebbero alla reazione complessiva:

6(H2 O)+O2 + Olio → 8(H+)+4(OH-)+4(O=)+ Olio → 4(H2 O)+(4(OH-)+ Olio

La prima freccia indica la naturale dissociazione dell’acqua, la seconda è conseguenza delle cariche elettriche generate in eccesso dalla tormalina per cui l’olio si lega agli ioni OH- spostando continuamente l’equilibrio verso destra.

2. La semplice dissociazione dell’acqua. Le cariche elettriche generate dalla tormalina porterebbero ad una reazione complessiva:

3(H2 O)+Olio → 2(H2 O)+(H+)+(OH-)+Olio → (H3 O+)+Oil+(H3 O2-) → (H3 O+ +Oil)+(H3 O2- +Olio)

La prima freccia indica la naturale dissociazione dell’acqua, la seconda è conseguenza delle cariche elettriche generate in eccesso dalla tormalina che spingono verso destra gli ioni H3O+ e H3O2- che si legano all’olio spostando continuamente l’equilibrio (la detergenza).

3. Micro turbolenze. La tensione superficiale impedisce all’acqua di entrare negli interstizi delle fibre dei tessuti impedendo l’asportazione dello sporco. La turbolenza dell’acqua facilita la sua penetrazione nei tessuti. L’elettricità statica generata dalla tormalina induce nell’acqua micro turbolenze. Il rapido movimento avanti ed indietro dell’acqua (polo + polo -) su una scala più piccola di quella formata dalle gocce generate dalla tensione superficiale consente alla stessa di penetrare le fibre dei tessuti con la conseguente rimozione dello sporco.

4. Effetto elettrostatico diretto. Lo sporco ha una superficie che è ricoperta anche da forze elettrostatiche (dipende dalla natura dello sporco). E’ probabile che le forze generate dalle cariche elettriche della tormalina superino le forze elettrostatiche che tengono insieme le particelle di sporco disaggregandole.

5. Tensione superficiale. La tensione superficiale è la forza che impedisce all’acqua di penetrare nei tessuti che non siano preventivamente bagnati. Le gocce si formano come conseguenza della tensione superficiale e, in condizioni normali, da un tubo capillare, a 20°C, cadono 58 gocce di acqua di rubinetto (non trattata) in 4 secondi per formare 1 ml. La presenza di cariche elettriche statiche generate dalla tormalina (una grande quantità di ioni idronio (H3O+) e un eccesso di ioni ossidrile (H3O2-)) fa si che in 1ml, dal capillare, cadano circa 1200÷1400 gocce. Le gocce hanno quindi dimensioni che sono circa 1/20 delle gocce normali. Detta in modo diverso, la tensione superficiale dell’acqua passata in tormalina è dieci volte minore di quella dell’acqua di rubinetto e l’effetto bagnante e, quindi detergente, è dieci volte maggiore. L’azione emulsionante per una miscela O/W è di conseguenza, enormemente incrementato.

6. Permeabilità. La permeabilità è la capacità dell’acqua di passare attraverso un materiale che sia preventivamente bagnato per rimuoverne gli effetti della tensione superficiale. Gli esperimenti di Matsuoka hanno dimostrato che legata alla riduzione della tensione superficiale c’è un concomitante incremento della permeabilità, vale a dire una ridotta resistenza dell’acqua a fluire attraverso i tessuti preventivamente bagnati.

7. Attività energetica molto debole. La debole energia emessa dalla tormalina (4÷14 µm) consente di disaggregare l’acqua (mediamente l’acqua del rubinetto è formata da cluster di 36÷38 molecole d’acqua; l’acqua passata attraverso la tormalina ha cluster di 3÷6 molecole d’acqua). Ciò consente ai gas o ai metalli pesanti inclusi nei cluster di essere rilasciati rendendo l’acqua sostanzialmente libera da impurezze. Come conseguenza può essere utilizzata per lavare pezzi particolari e consente di rimuovere residui di detersivo dalle maglie dei tessuti.

8. Azioni antifungina e antibatterica 13. L’alluminio contenuto nella tormalina ha, insieme alla ionizzazione dell’acqua, un’azione antifungina e battericida.

9. Azione sbiancante. L’effetto ionizzante della tormalina potenzia l’effetto sbiancante di eventuali additivi specifici utilizzati nel bucato.

10. Economicità e rispetto dell’ambiente. A differenza dei comuni detergenti domestici l’uso della tormalina è molto più economico e non provoca inquinamenti ambientali.

Oltretutto, in teoria, non è necessario risciacquare con un ulteriore risparmio di acqua.

BIBLIOGRAFIA

1 Butler, Edward Taylor (1962) Methods of determining pyroelectricity in tourmaline. American University, United-States; Master’s 40 p.

2 Gavrilova, N. D. (1965) Study of the temperature dependence of pyroelectric coefficients by the static method. Kristallografiya, 10,278-281.

3 Donnay, G. (1977) Structural mechanism of pyroelectricity in tourmaline. Acta Crystallographica, A, 33, 927-932.

4 Kittinger, E., Seil, and Tichy, J. (1979) Electroelastic effect in tourmaline. Zeitschrift fur Naturforsh., 34a, 1352-1354.

5 Novozhilov, A. I., Voskresenskaya, I.E. and Samilovich, M. I. (1969) Electron paramagnetic resonance study of tourmalines. Soviet Physics and Crystallography, 14, 416-418.

6 Yamaguchi, S. (1983) Surface electric fields of tourmaline. Applied Physics, A-31, 183-185.

7 Dambly, M., Pollak, H., Quartier, R. and Bruyneel, W. (1976) IR-irradiation enhanced effects in tourmaline. Journal de Physique, Colloque (Paris), 6, 807-810.

8 Han Lijuna, Liang Jinsheng, (2009) Mechanism of Far Infrared Emission from Mineral Tourmaline Fine Powders, Advanced Materials Research Vol. 58 pp 77-82

9 Houchin, M. R. (1986) Surface studies of aqueous suspensions of tourmaline (Dravite). Colloids and Surfaces, 19, 67-82.

10 Kubo, “Interface activity of water given rise by tourmaline”, Solid State Physics, vol. 24, No. 12 Dec. 1989

11 Nakamura, T. and Kubo, T. (1992) Tourmaline group crystals reaction with water. Ferroelectrics, 137,1-4.

12 Matsuoka, Takahisa and Iwamoto, Mutsuo (1991) Surface tension and permeability of water treated by polar crystal tourmaline”, Nippon Shokuhin Kogyo Gakkaishi vol. 38, No. 5, p. 422

13 Jose Maria Leal – (2008) Tecnologia do Pò de turmalina preta – Tesi de doutorado

Sono presenti anche delle certificazioni di laboratorio che dimostrano chiaramente le pontenzialità (e la funzionalità) del prodotto.

I risultati di lavaggio sono stati buoni, con la felicità della mia beta-tester.

Ministro Brunetta: la competenza non è solo laurea o albi professionali

Grazie all’occasione offerta da “Confronti PA”, in una giornata in cui ero particolarmente “predisposto” ho lanciato un video-messaggio al Ministro Brunetta il quale sicuramente risponderà come ha già fatto per altre domande.
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Di cosa parliamo? Nella Legge 6 agosto 2008, n. 133) l’art. 46 recita:

Riduzione delle collaborazioni e consulenze nella pubblica amministrazione
1. Il comma 6 dell’articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal decreto legge 4 luglio 2006, n. 233, convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e da ultimo dall’articolo 3, comma 76, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e’ così sostituito: «6. Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria, in presenza dei seguenti presupposti di legittimità:
[…]
c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata;
d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione. Si prescinde dal requisito della comprovata specializzazione universitaria in caso di stipulazione di contratti d’opera per attività che debbano essere svolte da professionisti iscritti in ordini o albi o con soggetti che operino nel campo dell’arte, dello spettacolo o dei mestieri artigianali, ferma restando la necessità di accertare la maturata esperienza nel settore.

Quindi in buona sostanza con questo decreto si afferma che:

  • Se sei un professionista non laureato (o un laureato di primo livello) iscritto a un albo o a un ordine professionale puoi effettuare collaborazioni con la PA.
  • Se sei un artista o un artigiano non è richiesta la laurea.

Restano sempre esclusi dalla possibilità di collaborare con la PA:

  • Individui in possesso di una laurea di primo livello ma non iscritti a un albo o a un ordine.
  • Professionisti non laureati e non iscritti a un albo o un ordine.

Una dettagliata analisi è disponibile a cura di Marco Bertoni.
Vi chiedo quindi di registarvi al portale contribuire alla discussione nella pagina del video, magari anche votandolo.

Imob: abbonato annuale? Usi il passaggio per disabili

Il titolo rappresenta la pazzesca situazione che si sta vivendo a Venezia con l’oramai famigerato sistema imob (dal nome infelice visto che mob, per gli americani, significa mafia…).

Parte a Burano una piccola-grande rivoluzione Actv, seppur in via sperimentale; da oggi fino a martedì saranno operativi i tornelli. Si tratta di un’iniziativa voluta dall’azienda e dal Comune per testare la fattibilità della nuova modalità di accesso ai pontili. Il periodo pasquale è stato scelto appositamente per provare l’efficienza del sistema, a fronte del grande afflusso turistico previsto in laguna. E già si annuncia che a bordo dei mezzi saranno previsti continui controlli. Le modalità di funzionamento sono semplici: per far aprire il tornello e accedere all’imbarcadero bisognerà validare la propria tessera Imob (corsa semplice o abbonamento). Tuttavia, il personale di Actv presidierà gli ingressi, dalle 9 alle 18.30, fornendo assistenza ai passeggeri. I possessori di biglietto o abbonamento cartaceo dovranno esibire il titolo di viaggio ai verificatori di terra, i quali provvederanno ad aprire il tornello. Prima delle 9 e dopo le 18.30, in assenza del personale, i possessori di biglietto cartaceo potranno accedere attraverso il tornello dedicato ai diversamente abili, che resterà appositamente aperto.

Si, avete letto bene il grassetto: i possessori di abbonamento cartaceo dovranno esibire il titolo di viaggio ai verificatori a terra che apriranno il tornello (sic!) e in orario non presidiato potranno passare attraverso il tornello dedicato ai disabili (finiamo gentilmente di usare il termine diversamente abili, che scoccia molto alle persone con disabilità). Quindi l’innovativo sistema imob oltre alle famigerate validatrici avrà bisogno di tornelli ma (e qui è la comica) di verificatori umani che in caso di abbonamenti cartacei, aprano il passaggio al tornello.
E qui mettiamo una piccola nota sull’abbonamento cartaceo. Io (ma che fortuna!) sono uno dei fortunati possessori dell’abbonamento cartaceo, ovvero una delle tante persone che preferisce acquistare un abbonamento annuale fatturato come azienda. Ebbene, il gruppo di “teste pensanti” che hanno progettato il sistema non hanno pensato che ci sono persone che acquistano un titolo di viaggio annuale e quindi questo titolo di viaggio non è caricabile su imob. Questo fa pensare ancora una volta che imob è qualcosa tecnologicamente sviluppato per il controllo della normale bigliettazione e non tanto del traffico “umano” delle persone abbonate. Basta fare un paragone con qualsiasi servizio di metropolitana in cui ci sono passaggi per i biglietti da validare e passaggi per gli abbonati, ma a Venezia si vede che l’azienda trasporti pensa che i ladri stanno al di là del tornello e pensa con questa soluzione di tamponare chissà quali evasioni. Quel che non è chiaro è il posizionamento anche di persone (co.co.pro?) per ogni fermata a controllare il corretto passaggio delle persone che va sommato al controllo a bordo: ma se negli imbarcaderi avviene questo controllo certosino per gli ingressi, a cosa servono i controllori a bordo? ACTV potrebbe quindi posizionare sugli sgabellini vicino ai tornelli gli ispettori! Ma temo non sia possibile perché un ispettore non si degnerebbe mai di fare il lavoro di uno stagionale, anche perché poi come guadagnerebbe sulle multe effettuate durante i controlli nel mezzo in movimento? E se i famosi tornelli per disabili resteranno aperti negli orari non presidiati, è chiaro che nelle fasce serali (nota: è un’indecenza che in una città turistica il servizio finisca alle 18.30) ci sarà un gran passaggio di persone per tale ingresso, gli ispettori pronti per andare a casa a cena e quindi il potenziale recuperato nell’arco della giornata con ingenti costi di personale (presumo che dalle 9 alle 18.30 siano previsti almeno 2 turni di lavoro per ogni imbarcadero, per circa 80 imbarcaderi significa 160 persone pagate al giorno per controllare un tornello controllato da una validatrice: siamo alla follia? E consideriamo che lo slogan di imob è: la tua libertà di movimento non si tocca!
Chiudo con una parentesi sull’abbonamento annuale. L’abbonamento annuale (cartaceo) sembra essere una delle bestie nere dell’ACTV, un titolo che dovrebbe invece essere incentivato per potrare liquidità delle casse aziendali con mesi di anticipo. Questo abbonamento è un normalissimo abbonamento che può essere acquistato in qualsiasi ufficio abbonamenti (tra cui quello del Lido di Venezia) ma non si può fare la richiesta di fattura se non nelle biglietterie di Piazzale Roma e negli uffici del Tronchetto. Qualche persona buona potrebbe pensare: probabilmente quelle biglietterie sono attrezzate per emettere la fattura. Eh no! Quelle biglietterie emettono il medesimo abbonamento cartaceo ma forniscono un modulo da compilare con i dati fiscali che poi inoltrano agli uffici centrali per l’emissione della fattura. Ciò che è tragicomico è che una biglietteria come quella del Lido di Venezia invia quotidianamente altro materiale agli uffici centrali e pertanto non riesco a comprendere come sia possibile (in un’isola di oltre 15 mila abitanti) non tenere dei moduli per la richiesta di fattura. Morale: al Lido di Venezia è possibile effettuare l’acquisto di un abbonamento annuale ma senza fattura, se si vuole la fattura bisogna andare a Piazzale Roma, ovvero gli uffici del Lido (abilitati a svolgere operazioni economiche di emissione titoli) si rifiutano di rilasciare la fattura per l’acquisto di titoli di navigazione annuale (mentre la rilasciano per il ferry-boat). Non so per certo come funzionano le cose in questo settore, so per certo che se mi rifiuto di fare una fattura ad un cliente anche per 5 euro questi può chiamare la Guardia di Finanza che (giustamente) mi sanziona.

Calatrava: la dichiarazione dell’avvocato Molinero

Ho contattato poc’anzi, telefonicamente, l’avvocato Domenico Molinero che ho avuto modo di conoscere la scorsa estate, durante i suoi lunghi periodi di soggiorno a Venezia, per costruttivi confronti sui problemi della disabilità.
Richiesto riguardo al ricorso proposto per l’illegalità del ponte di Calatrava mi ha dato le seguenti precisazioni:
“Ho proposto ricorso al solo fine di porre rimedio ad una grave ingiustizia conseguente alla discriminazione di cui sono oggetto, al pari di tanti altri disabili, per l’inaccessibilità del ponte in questione. Ho evitato volutamente ogni forma di pubblicizzazione della notizia; certi argomenti non possono essere oggetto di qualsivoglia strumentalizzazione. Sulla gratuità di alcune voci di eventuale colorazione politica, od altro, non ritengo valga la pena di soffermarsi; il tempo farà giustizia da solo”.
L’avvocato Molinero ha concluso: “E’ doveroso attendere in silenzio l’esito dell’iter giudiziario” e per quel poco che mi è dato conoscerlo so che sarà così.