Skype: pericolo sicurezza per gli account?

Oggi mi è successo per la seconda volta un fatto alquanto strano. Ho aiutato un amico ad installare skype sul suo PC: è una persona di mezza età, con un nome e cognome non tanto comune e che ha un soprannome. Abbiamo quindi scaricato skype, avviato la procedura di creazione di un nuovo utente inserendo tutti i dati necessari, compresa la password che (nonostante la mia contrarietà), ha voluto “battezzare” con il suo soprannome. Confermiamo i dati, skype comincia a macinare per registrare il nuovo utente e come per magia ci troviamo all’interno di skype ma non con l’elenco contatti contenente il solito “test di chiamata”, ma con una serie di contatti. Apriamo quindi il profilo utente e vediamo che skype in fase di registrazione di nuovo utente, avendo “riconosciuto” il nome utente e la password di un altro utente precedentemente registrato, c’ha non solo fornito accesso al profilo dell’utente ma ha pure aggiunto l’indirizzo e-mail del mio amico tra i contatti primari dell’account.
Accorto del fatto ho provveduto subito a sconnettere l’utente ed a creare un nuovo account con nome di fantasia, ma questo fatto purtroppo è già la seconda volta che mi capita. I problemi sono due:

  • Gli utenti usano combinazioni di nome utente e password semplici da ricordare ma, in casi come questi, facili da poter (involontariamente) essere utilizzati per crearsi degli account
  • Skype dovrebbe migliorare la procedura di registrazione nuovo utente: nel caso (non tanto remoto, visto che mi è già successo per ben due volte) che un utente crei un nuovo account con dati di login e password idendici ad altro utente ma utilizzando diverse informazioni (esempio: nel caso del mio amico l’indirizzo e-mail era differente), la procedura dovrebbe non consentire l’accesso al vecchio profilo ma informare l’utente dell’impossibilità di utilizzare quel nome utente.

Venezia Digitale: dalle parole ai fatti

Qualcuno potrebbe dire: “troppo bello per crederci”, ma è oramai una realtà.
Tra meno di un mese una buona parte di Venezia avrà una copertura wi-fi pubblica (gratuita per i residenti). Questo consentirà ai più tecnologici di poter utilizzare la rete per comunicare ed accedere ad informazioni su Venezia e sui servizi disponibili in città.
L’accesso pubblico è uno dei progetti realizzati da Michele Vianello (vicesindaco del Comune di Venezia), annunciato a suo tempo ad un convegno IWA a dicembre 2007 a Venezia all’interno dell’idea Venice Connected, il primo e-commerce di una pubblica amministrazione per l’organizzazione dei flussi turistici tramite la prenotazione degli stessi via Web: un unico codice di prenotazione (PRN) per acquistare l’accesso ai mezzi pubblici, musei ed in futuro anche strutture ricettive.
Il lancio dell’iniziativa verrà annunciato dal vicesindaco Michele Vianello che il giorno 11, in un convegno a Palazzo Labia, presenterà il wi-fi cittadino:

Dotare una città di rete a banda larga, lottare contro l’analfabetismo informatico per consentire a tutti di poter usufruire delle potenzialità presenti in internet, garantire l’accesso gratuito alla rete sono compiti nuovi, pienamente legittimi e auspicabili di una amministrazione locale.

Il 3 luglio 2009 quindi verrà attivato il Wi-fi e si potrà quindi iniziare a “navigare Venezia” non solo tramite vaporetto ma tramite notebook, netbook, iphone e strumenti anche per chi non ha dimestichezza con la rete ma vuole ad esempio beneficiare della possibilità di telefonare tramite Skype. Ci sono anche altre novità molto “2.0” che dovrebbero esser annunciate per il giorno 3 ma di cui non sono autorizzato a parlarne, ma sono comunque delle interessanti novità 😉

Veneziadigitale

Questo è il primo tassello per la realizzazione di un sogno che abbiamo in molti a Venezia e che personalmente sto cercando di realizzare da anni: portare a Venezia innovazione, staccare Venezia dal classico binomio alberghi-maschere inserendo l’innovazione. E su questo l’idea di una tre giorni a Venezia per il lancio di un’isola dedicata all’innovazione (quella che chiamo V2I, Venice Innovation Island) su cui è già stato fatto un brainstorming iniziale in una riunione organizzata dal Vicesindaco che ha coinvolto una serie di esperti. Su questo argomento siamo ancora in brainstorming ma spero che presto si riuscirà ad avere un programma definitivo (o quasi) dell’evento, ipotizzato in tre giornate con tre differenti target (barcamp, conferenze e convegno).

Bateocamp

Foto di un vaporettoMa il giorno 3 c’è anche un’interessante iniziativa in stile “barcamp”. L’idea del Bateocamp è nata da Gigi Cogo e sta ottenendo un buon successo di adesioni. Cos’è il “bateo” ? Si tratta del “vaporetto“, ossia uno dei mezzi pubblici che consentono di spostarsi per Venezia, a cui i Pitura Freska hanno dedicato una canzone. Il vaporetto è un mezzo che, per tutto il Canal Grande, passa ogni 10 minuti e consente di fare un tragitto turistico/lavorativo di circa 1 ora dalla stazione Trenitalia sino al Lido di Venezia (la spiaggia di Venezia). Gran parte di questo percorso (fino a San Marco) sarà coperto dal Wi-fi e pertanto sarà possibile navigare sia fisicamente che virtualmente inviando foto, twitterate, fare streaming, ecc. in tempo reale, raggiungendo poi il litorale del Lido di Venezia (fantastica zona in cui vivo e che non cambierei con altra al mondo) in cui il servizio di wi-fi è presente nelle spiagge comunali (e qui un consiglio a Michele Vianello: perché non pianificare l’accesso almeno per il gran viale, ossia il viale che porta dai vaporetti alla spiaggia? Basterebbe attivare 4-5 hotspot…). In puro stile barcamp poi ci dovrebbero essere momenti di svago (tempo permettendo), tra cui bagno in spiaggia, spritz all’aperto e serata all’aperto…

Bing: disponibile la beta

Bing è il nuovo motore di ricerca di casa Microsoft ed in questi giorni è possibile vederne le caratteristiche.
Stamattina ho giracchiato velocemente tra le varie funzionalità ed in alcune cose (in particolare per la navigazione e ricerca delle immagini) supera in precisione il servizio di google anche se non sempre il risultato è ottimale: la ricerca di immagini di dimensione quadrata non sempre corrisponde ad immagini con larghezza ed altezza dello stesso numero di pixel. Inoltre cercando il mio nome tra i risultati compare pure una foto di George Cloney, il che dimostra l’imperfezione della correlazione tra testi alternativi ed immagini.
Soffermandomi all’analisi dei risultati Web, ho notato che viene dato meno peso ai risultati di Wikipedia: un esempio per tutti il termine “pagerank” in cui wikipedia figura in terza posizione.
Bing: ricerca termine pagerank
Una curiosità: cercando “Google Web Elements”, la pagina ufficiale di google non è disponibile e la mia pagina del tag “google” si posiziona in quarta posizione.
bing: risultato della ricerca per google web elements
Un po’ di delusione per la parte dello shopping dove sembra non vi sia ancora la versione con grafica coordinata di ciao.it.

Google Web Elements

Scopro oggi Google Web Elements che consente di poter pubblicare una serie di contenuti da applicazioni Google quali Google Calendar, Friend Connect, Custom Search, Maps, News, Presentations, Spreadsheet e Youtube Videonews (videonotizie dai maggiori network).
All’utente non resta quindi che selezionare una delle applicazioni ed inserire i parametri necessari per inglobare specifici documenti all’interno delle proprie pagine Web.
Dopo queste note positive, qualcuna di negativa: quasi tutti gli oggetti vengono inseriti tramite elemento iframe che non è previsto dalla DTD Strict di HTML 4.01 e XHTML 1.0. Per le DTD Transitional, quantomeno è richiesto di inserire un collegamento diretto al contenuto all’interno dell’elemento iframe. Un esempio vale più di mille parole:

<!-- Google YouTube News Element Code --> <iframe frameborder="0" marginwidth="0" marginheight="0" border="0" style="border:0;margin:0;width:300px;height:250px;" src="https://www.google.com/uds/modules/elements/videonews/iframe.html?channel=thenewyorktimes" scrolling="no" allowtransparency="true">< href="http://www.google.com/uds/modules/elements/videonews/iframe.html?channel=thenewyorktimes">Youtube Videonews - The New York Times</a></iframe>

Se andiamo in dettaglio, gli oggetti non risultano essere particolarmente accessibili nemmeno con navigazione tramite tastiera. Provate a navigare l’esempio appena riportato e verificate se – con la sola tastiera – riuscite a scorrere le singole notizie…