Calatrava: il bar è aperto!

Questa notte il ponte è stato aperto, dopo un vergognoso festino “privato” (guastato dal battibecco che il consigliere Bortoluzzi ho avuto con il Sindaco Massimo Cacciari, che gli ha gridato: “Questa è casa mia e invito chi voglio: è una festa privata, e tu non sei invitato”, mentre lo stesso Bortoluzzi polemizzava fuori dalle cancellate nel vedere la Giunta e alcuni notabili dell’amministrazione e del PD mangiare e bere alla faccia dei cittadini incuriositi ai piedi del ponte di Calatrava lato p.le Roma.

Pietro Bortoluzzi dietro le sbarre
Pietro Bortoluzzi dietro le “sbarre” (foto da Venessia.com)

Dalle undici e mezzo circa è transitabile ed aperto anche al pubblico “normale” (dopo le passeggiate dei “siuri” e dei parenti delle maestranze che si sono succedute dalle 19.30 alle 23.00) il famigerato Quarto Ponte sul Canale Grande: l’esempio di come si possono fare le cose fuori norma, spendendo una montagna di soldi, bollando chi chiede l’accessibilità come “polemici” e pure mangiandoci su (chiaramente, mi riferisco al banchetto…).

Dall’11 settembre 2008, data tragica anche per Venezia ma scordata dall’amministrazione comunale, Venezia si dota di un cancello alla sua porta d’ingresso principale… una bellissima barriera architettonica che – finché non sarà sanata con interventi giudiziari – sarà un esempio per tutti di come la disabilità sia un problema secondario per chi amministra la città.

Calatrava: da trenta denari a mille euro, il prezzo del tradimento delle persone con disabilità

Mentre si crede ancora che l’ovovia risolverà i problemi di mancata applicazione delle normative in materia di barriere architettoniche, il Comune di Venezia con una spesa prevista di 1.000 euro fa un gesto “caritatevole” verso i poveri disabili che non possono attraversare il ponte inaccessibile.
Penso sia chiaro che la frase che ho appena detto ha un senso ironico…

Traghetto gratuito Actv Piazzale Roma-Ferrovia per le persone con ridotta capacità motoria

Fino a quando non sarà installato e messo in esercizio l’impianto (ovovia) che renderà accessibile il nuovo Ponte della Costituzione sul Canal Grande alle persone con ridotta capacità motoria, esse potranno usufruire gratuitamente del servizio di trasporto pubblico Actv sulla tratta Piazzale Roma – Ferrovia e viceversa. Lo ha deciso oggi pomeriggio la Giunta comunale, approvando la delibera proposta dall’assessore alla Mobilità e Trasporti, Enrico Mingardi.

La delibera, che è stata dichiarata immediatamente eseguibile, annota in premessa che l’impianto che renderà accessibile il ponte non potrà essere installato e messo in esercizio contemporaneamente alla prossima apertura del Ponte della Costituzione, e che quindi – limitatamente al periodo necessario per l’installazione dell’impianto – è necessario garantire alle persone con ridotta capacità motoria una soluzione alternativa ed equivalente. La Giunta ha dato mandato ala Direzione Mobilità di fare, di concerto con Actv, una direttiva per l’applicazione della esenzione.

Il Regolamento comunitario europeo definisce a mobilità ridotta “qualsiasi persona la cui mobilità sia ridotta a causa di qualsiasi disabilità fisica (sensoriale o locomotoria, permanente o temporanea), disabilità o handicap mentale, o per qualsiasi altra causa di disabilità, o per ragioni di età, e la cui condizione richieda un’attenzione adeguata”.

Per usufruire del servizio, tutti gli interessati dovranno recarsi alle biglietterie Actv per ritirare il biglietto. Soltanto nel caso in cui la disabilità o invalidità non sia evidente, gli operatori allo sportello potranno richiedere un documento o certificato che attesti la condizione di disagio; la gratuità del percorso sarà garantita anche all’eventuale accompagnatore. L’onere a carico del bilancio del Comune è calcolato in mille euro.

Venezia, 11 settembre 2008

Tra l’altro è da notare una cosa angosciante… si parla di soluzione sino al posizionamento dell’ovovia: ma i disabili visivi come potranno passare il ponte? Dovranno usare pure loro l’ovovia?

Calatrava: ecco il carretto, dove lo metto!

Qualche settimana fa avevo fatto un post provocatorio per capire se c’era o meno un problema per l’uso dei carretti sul ponte della Costituzione.
Ebbene, è di oggi l’ordinanza che fa pensare….
Comico inoltre che il testo dell’ordinanza allegata al comunicato stampa, nella prima versione, era inaccessibile ai disabili visivi…

COMUNICATO STAMPA

Ponte della Costituzione, un’ordinanza per disciplinare la circolazione

In vista della prossima apertura del Ponte della Costituzione, il comandante generale della Polizia municipale, Marco Agostini, ha emanato un’ordinanza che disciplina la circolazione sul ponte al fine di garantire la sicurezza dei pedoni e la tutela del patrimonio pubblico.

In premessa l’ordinanza fa riferimento all’importantissima funzione che ha il ponte quale snodo viario per i flussi pedonali fra il terminal automobilistico di Piazzale Roma, la stazione ferroviaria e il resto del centro storico, ricordando anche che, per le caratteristiche costruttive e la sua ubicazione, l’opera richiamerà un consistente flusso turistico, con conseguente notevole presenza di pedoni che sosteranno temporaneamente sul ponte.

Al fine pertanto di agevolare i flussi pedonali e di garantire la tutela del patrimonio pubblico, anche in relazione ai materiali di costruzione utilizzati, il dispositivo vieta di circolare sul Ponte della Costituzione con carretti a mano per il trasporto di colli di peso superiore ai 20 chilogrammi, o di volume superiore a 1 metro cubo; vieta inoltre di insozzare l’opera con mozziconi di sigarette, gomme da masticare o qualsiasi altro rifiuto.

L’ordinanza, che ha efficacia immediata, è consultabile, nel testo integrale, sul sito Internet del Comune di Venezia.

L’unico commento come mi viene in mente è: ma è necessaria un’ordinanza specifica per vietare di attaccare le gomme da masticare sul ponte? E sempre mi chiedo: un turista con un trolley potrà passare? Ed un disabile con carrozzina aiutato da un badante o da un amico, potrà passare il ponte? Tecnicamente l’ordinanza non lo vieta, ma se il fine dell’ordinanza è di non danneggiare il ponte, allora andavano vietati anche i trolley e le carrozzelle… ma forse c’era paura di una rivolta…

Presidente, non calpesti quel ponte!

Egregio Presidente Napolitano,
sono a riscriverLe per riportare l’attenzione su un argomento che mi sta personalmente molto a cuore e sta a cuore delle associazioni e delle persone con disabilità, ovvero il quarto ponte sul Canal Grande di Venezia, ora “Ponte della Costituzione”.
Innanzitutto mi preme ringraziarla per aver rinunciato a partecipare all’inaugurazione della suddetta opera, così come ringrazio l’amministrazione comunale per aver rinunciato ad inaugurare il ponte progettato dall’architetto Santiago Calatrava.
La situazione dalla prima lettera inviataLe purtroppo non è cambiata. Ad oggi Venezia ha – dopo oltre 70 anni – un nuovo ponte (ad oggi non ancora aperto) che però discrimina alcuni cittadini. Non sto a ripetere in questa lettera argomentazioni già ampiamente descritte nelle missive precedenti ma sta di fatto che ad oggi il “Ponte della Costituzione” è ancora un ponte che divide cittadini abili da quelli disabili, come se non esistessero le normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche per le opere pubbliche. Penso possa immaginare cosa provi un disabile a sentirsi dire: “se vuoi attraversare il canale puoi prendere il vaporetto” e subito dopo sentir dire l’architetto Calatrava che il centro del ponte è stato volutamente sviluppato largo per essere luogo di aggregazione…
Presidente, capirà che così non va, soprattutto non va per un ponte dedicato alla Costituzione Italiana nel suo sessantesimo compleanno: è lampante che un ponte inaccessibile viola quantomeno l’art. 3 della Costituzione (se non anche gli artt. 2, 16 e 32)!
A frittata fatta, si è proposta la soluzione dell’ovovia: una struttura sperimentale per consentire a disabili motori di poter passare il ponte all’interno di una struttura esterna, senza possibilità di fermarsi a centro ponte e – citando Calatrava – viverne l’esperienza di aggregazione. Ancora oggi dalla stampa si apprende che la mancata inaugurazione è colpa di “chi non vuole bene a Venezia”, mentre è ben chiaro che nessuno è contrario all’inaugurazione del ponte, così pure di assegnargli il nome “Ponte della Costituzione”.
Come saprà, avendoLe inviato copia, assieme a Franco Bomprezzi abbiamo pure richiesto all’assessore competente di “attendere” ad assegnare il nome “Ponte della Costituzione” finché il ponte non fosse stato adeguato alle vigenti normative in materia di barriere architettoniche ma, ahimè, la lettera non è stata considerata ed il ponte porta già quel nome così importante pur essendo così lontano dall’art. 3 e dagli altri articoli già citati della Costituzione Italiana.
Non dimentichiamoci che il ponte sorge alla porta principale della città di Venezia, ed accogliere il “foresto” già con barriere non è un buon biglietto da visita.
Con questa mia lettera, vista la sua visita a Venezia nei prossimi giorni per un convegno proprio dedicato alla Costituzione, e proprio per garantire che una sua presenza non venga strumentalizzata come definitiva consacrazione di un’opera inaccessibile e in violazione all’art. 3 della costituzione (ad oggi nega il diritto a TUTTI i cittadini di poter attraversare il ponte e di poter essere luogo di aggregazione), Le chiedo – anche a nome di chi ha ritenuto utile l’iniziativa “un ponte per tutti” – di non passeggiare sul ponte oggi, ad opera inaccessibile ma invitandoLa ad attraversarlo assieme al Sindaco di Venezia e assieme a rappresentanti di associazioni dei disabili quando il ponte sarà “un ponte per tutti”: in quel caso sarebbe idonea un’inaugurazione ad ampio risalto mediatico, per un ponte della Costituzione che unisce tutti i cittadini, senza distinzione.
Aderisce al mio appello il giornalista con disabilità Franco Bomprezzi, che lei ha nominato cavaliere della Repubblica il 3 dicembre 2007 proprio per il suo impegno a difesa dei diritti delle persone con disabilità. Franco Bomprezzi, come molte altre persone con disabilità, singole e aderenti alle associazioni di tutela dei diritti, hanno grande fiducia in Lei e confidano nel suo equilibrato e saggio intervento. Non le deluda, caro Presidente.
Anzi, ci aiuti a far riconsiderare, nel pieno rispetto della Costituzione, le questioni irrisolte nella realizzazione di un’opera di grande valore estetico e simbolico. Ancora una volta, si confermi il Presidente di tutti gli italiani.
Roberto Scano

Calatrava: la dichiarazione del Patriarca di Venezia

Ricevo e pubblico volentieri la risposta dell’ufficio stampa del Patriarcato di Venezia a seguito della mia richiesta di delucidazioni pubblicata in un articolo precedente.
Fa piacere che il Patriarcato riconosca l’importanza di un intervento degli enti competenti per la risoluzione di questa problematica.

Gentile Roberto Scano,
la dichiarazione che lei riprende e commenta del Patriarca card. Scola è tratta dal suo intervento durante la conferenza stampa di presentazione della nuova Facoltà di Diritto Canonico S. Pio X del Marcianum di martedì 2 settembre scorso. Mentre approfondiva il senso della parola innovazione, il cardinale ha osservato come il ponte di Calatrava ne costituisca un esempio in quanto opera che innesta a Venezia il nuovo nell’antico.
E’ in questo senso che il Patriarca si è limitato a esprimere un personale apprezzamento sul ponte, evidentemente senza negare o relegare a questioni secondarie i problemi che pur a questa struttura sono connessi e che gli enti competenti sono chiamati a risolvere.

Un cordiale saluto,
Ufficio stampa Patriarcato di Venezia