Come esportare gli indirizzi e-mail dei contatti di Facebook

Si parla spesso di gestione dati su facebook e sulla difficoltà di entrare in possesso dei dati dei propri contatti. In questi giorni c’è pure una polemica sul fatto che l’esportazione può avvenire solo con Yahoo e Microsoft, mentre google sembra essere “bannata”.

Innanzitutto è bene chiarire che Facebook  – correttamente – non cede alcun vostro dato a nessun altro utente previa vostra autorizzazione: è chiaro che se rendete pubblico il vostro profilo con le informazioni di contatto, non potete prendervela con Facebook.

Vi sono casi in cui, per particolari necessità (contatto diretto, ecc.), necessitiamo di poter profilare meglio i nostri contatti con desiderio di archiviarne le informazioni e qui cade un tabù: non è vero che Facebook non lo consente ma basta seguire le policy di gestione dati per comprendere come – con semplicità – sia possibile esportarli.

Nelle applicazioni di Facebook è sufficiente cercare “export contacts” per trovarsi davanti ad una serie di applicazioni che si occupano proprio di gestire queste operazioni. Tra queste c’è  “Export Friends” che consente di salvare i nomi dei vostri amici, città, compleanno e la loro attuale location.  Ci sono anche dei plug-in che sincronizzano, ad esempio, Outlook con Facebook.

Chiaramente – come si noterà – senza pre-autorizzazione non è possibile esportare le e-mail e contatti telefonici. Grazie all’amico Matt Cutts di Google scopro la possibilità di esportare i dati da Facebook verso Yahoo e Hotmail (Microsoft) per poi migrarli – grazie al formato CSV – verso altri applicativi tra cui Gmail.

Esportare gli indirizzi e-mail dei contatti di Facebook (Yahoo)

Abbiamo quindi appreso che le API di Facebook non rendono disponibili gli indirizzi e-mail degli utenti e pertanto nessuna applicazione attualmente può fornirvi tali informazioni. C’è comunque un metodo (perfettamente legale) che può aiutarvi a scaricare facilmente tutti gli indirizzi e-mail dei vostri amici da Facebook, utilizzando Yahoo.

In pratica è sufficiente collegarsi all’indirizzo http://address.yahoo.com/ (chiaramente bisogna essere in possesso di un account Yahoo) e selezionare l’icona Facebook. Uscirà quindi una finestra di dialogo con richiesta di autenticazione a Facebook e in pochi secondi la rubrica di indirizzi di Yahoo sarà riempita dei contatti provenienti da Facebook. Una volta importati, è sufficiente esportarli scaricandoli in formato CSV per poi reimportarli in altre applicazioni (Gmail, Linkedin, ecc.).

Esportare gli indirizzi e-mail dei contatti di Facebook (Hotmail e Gmail)

Esportare i dati verso Hotmail è altrettanto semplice. Innanzitutto è necessario collegarsi all’indirizzo http://home.live.com/ e autenticarsi con il proprio account. Accedendo alla posta in arrivo, in alto a destra troverete la voce “Opzioni”: aprendo la tendina, selezionate la sottovoce “Altre opzioni”.

Nella voce di menu “Personalizzazione contatti” troverete la voce “Importazione contatti”.

Anche in questo caso, comparirà una funzionalità per importare i dati da diversi servizi, tra cui Facebook.

A questo punto, al termine delle solite autenticazioni, sarà possibile ottenere tutti i dati che i nostri contatti in Facebook hanno deciso di condividere con noi. Da qui poi l’esportazione in CSV è un passo breve: basta tornare alle opzioni avanzate, selezionare “Esporta contatti” ed il gioco è fatto. Sarà quindi possibile, con il nostro CSV, importare i contatti in altre applicazioni tra cui Gmail.

E per le fan-page?

Quanto sopra detto vale chiaramente per i vostri account di Facebook, non per le fan-page: il semplice diventare fan di una vostra pagina non vi autorizza, come gestori della stessa, ad accedere ai dati degli utenti. Concordo tra l’altro con l’impostazione di facebook: una cosa è entrare in contatto con le persone che volontariamente ti lasciano i dati, altra cosa è pretendere che un social network ti fornisca dati di persone che ti “osservano” ma con cui non hai mai avuto rapporti diretti. Per assurdo, volendo fare un paragone, è come se io ora volessi automaticamente entrare in possesso dei dati di contatto di voi che state leggendo questo articolo, oppure i dati dei partecipanti ad una manifestazione pubblica.

Ci sono chiaramente modalità per invitare gli utenti “fan” a farsi riconoscere e profilare, tramite l’uso intelligente di applicazioni per Facebook.

Dieci anni con il CRIBA. Dalle Barriere Architettoniche al Benessere Ambientale

Pronto il programma e aperte le iscrizioni al convegno per il decennale del CRIBA

Diritti esigibili e impatto culturale della Convenzione ONU, accessibilità, ICF (Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute) e le sue applicazioni sono soltanto alcuni degli argomenti che verranno affrontati il 15 novembre (ore 9, presso la Sala Polivalente, viale Aldo Moro 50, Bologna) al convegno “Dalle barriere architettoniche al benessere ambientale . I nuovi scenari aperti dalla Convenzione ONU per le persone con disabilità”, in occasione del decennale del CRIBA – Centro Regionale di Informazione sul Benessere Ambientale.

Il convegno, moderato da Mauro Sarti (Redattore Sociale) e Roberto Scano (Presidente IWA ITALY e consulente in tema di accessibilità), dopo i saluti dell’assessore alle Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna Teresa Marzocchi, vedrà la partecipazione di Leris Fantini, responsabile CRIBA, dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Reggio Emilia Matteo Sassi, Matilde Leonardi, coordinatore scientifico progetto ICF in Italia, Giampiero Griffo del Consiglio nazionale sulla disabilità FISH, Nelson Bova giornalista RAI, Franco Bomprezzi Vita Magazine, Stefan Von Prondzinski del Cerpa Italia, Lucilla Frattura, coordinatore Centro Collaboratore Italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Famiglia delle Classificazioni Internazionali, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Thomas Casadei consigliere regionale-LAB di laboratorio forme della discriminazione Istituzioni e azioni positive e Paola Bucciarelli architetto 4 inclusion.

Per iscriversi è necessario compilare la scheda di iscrizione da inviare via fax (0522585582) o via e-mail (criba@criba-er.it) entro l’8 novembre 2010.

I siti Web delle pubbliche amministrazioni

Dopo quasi vent’anni di Internet in Italia, il 26 luglio 2010 sono state rese disponibili dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione le “Linee guida per i siti Web delle Pubbliche Amministrazioni”.

Il documento si propone di fornire alle Pubbliche Amministrazioni alcuni criteri per razionalizzare i contenuti on line, per eliminare i siti obsoleti e per migliorare quelli attivi. Si tratta di un’azione doverosa che nasce dalla volontà di elevare gli standard qualitativi con cui vengono realizzati i siti Internet della Pubblica Amministrazione, di eliminare siti ormai non più utilizzati ma ancora presenti e di fornire un insieme di linee guida che possano aiutare a definire i livelli minimi di qualità necessari per realizzare un “buon” sito Internet per la PA.

Questa guida permette al lettore, professionale o semplicemente appassionato, di avere un quadro sistematico ed aggiornato degli aspetti di cui tenere conto in tutte le attività collegate ai Website pubblici.

Autori:
Ernesto Belisario
Gianluigi Cogo
Roberto Scano
Editore:
Maggioli Editore
Edizione:
Prima – Novembre 2010
Collana:
Collana: 4 – Progetto ente locale
Pagine:
262
Formato:
17×24
ISBN:
8838759626
Prezzo:
Euro 35,00 (versione cartacea) – Euro 19,00 (versione ebook)
Prefazione
A cura di Antonio Cianci – Consigliere del Ministro Brunetta
Introduzione
A cura degli autori
Capitolo I – Dal pionierismo alla razionalizzazione: come cambiano i siti Web pubblici
1. Le esigenze della PA: riduzione dei siti Web e miglioramento di quelli in esercizio. 2. Le leggi in materia di siti Web della PA. 3. Mancato rispetto delle norme: sanzioni e responsabilità. 4. La Direttiva n. 8/2009: destinatari e ambito di applicazione. 5. Le Linee Guida e il Vademecum.
Capitolo II – Metodologie per lo sviluppo e la gestione di un sito Web della Pubblica Amministrazione
1. Progettare la presenza in Rete: siti istituzionali e siti tematici. 2. L’analisi dei fabbisogni. 3. I contenuti obbligatori dei siti Web della PA. 4. I servizi in Rete. 5. I servizi e l’ergonomia/usabilità lato utente: servizi transattivi/interattivi semplici per il cittadino.
Capitolo III – La qualità dei servizi e della comunicazione Web
1. Il dominio “.gov.it”. 2. Gestione del processo d’iscrizione al dominio “.gov.it”. 3. Accessibilità tra regole tecniche e best practices. 4. Design e usabilità. 5. Comunicare eventi, progetti, risultati.
Capitolo IV – Il back office dei siti Web delle PA
1. La pubblicazione e la gestione dei contenuti con i CMS. 2. I sistemi di gestione della conoscenza. 3. L’integrazione Internet/Intranet.
Capitolo V – La razionalizzazione dei contenuti e la riduzione della spesa
1. Ripensare o rottamare? Come semplificare la comunicazione Web. 2. Tecnologie in soccorso per l’auditing, il monitoraggio e la migrazione.
Capitolo VI – La nuova frontiera dell’interazione on line: il Web 2.0
1. Orientarsi tra i tool 2.0: wiki, blog, forum, chat. Cosa serve e cosa non serve alla PA. 2. Folksonomy, tag cloud e social navigation.
Capitolo VII – Comunicazione one to one: i servizi redazionali e di comunicazione
1. Le condizioni d’uso dei siti della PA. 2. La privacy nei siti della PA. 3. Newsletter e content syndacation (RSS). 4. Sondaggi e questionari.
Capitolo VIII – Trasparenza, formati documentali, dati aperti
1. L’operazione trasparenza e i limiti imposti dalla normativa sulla privacy. 2. Contenuti tra informazioni obbligatorie, comunicazione e dinamiche Web 2.0. 3. Le nuove frontiere: open data government.
Appendice – Direttiva Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione n. 8/2009 pubblicata il 26 luglio 2010
1. Destinatari delle Linee guida e normativa di riferimento 2. Normativa.

Vittoria Risi e i social Media a SMAU Milano 2010

Sarà Vittoria Risi, attrice veneziana, la testimonial sulla necessità di convivenza tra sito Web e social network all’interno del seminario “Morire di Social Media?” che si terrà Mercoledì 20 ottobre 2010 alle ore: 14:00 all’arena 12 (Pad. 3).

La testimonianza video di Vittoria Risi, assieme agli altri casi che saranno presentati durante il seminario, serviranno ad avviare una discussione presente da tempo in rete ma mai (se non da pochi) affrontata seriamente: dobbiamo proprio cedere il nostro patrimonio informativo e comunicativo ai social media oppure dobbiamo utilizzarli in modo intelligente per promuovere al meglio le nostre attività all’interno dei nostri servizi Web?