Una città unica al mondo…
… un’isola con una storia affascinante totalmente restaurata e disponibile per tre giorni
… un gruppo di persone che vogliono condividere la cultura della cittadinanza digitale e dell’innovazione
… tre giorni per discuterne, collaborare, crescere.
Questo sarà il VeneziaCAMP 2009.
Autore: Roberto Scano
Questione di fibra
In questi giorni ci si scatena con la fibra ottica, con la corsa a chi ce l’ha più grossa (la banda) tra Milano e Roma senza scordare che anche Venezia si sta muovendo in questa direzione, come dichiarato in una recente intervista del vicesindaco Michele Vianello nel video che segue, in cui si propone di portare la fibra direttamente nelle case dei veneziani.
Si tratta quindi ora non tanto di connettività ADSL o Wi-fi, quando una “questione di fibra”: portare direttamente la fibra ottica nelle case dei cittadini significa portare non solo internet ma tutta una serie di servizi (televisivi, ma non solo) che possono aiutare anche le aziende a crescere “culturalmente”.
Se poi pensiamo che in Giappone si sta testando una fibra ottica da 30 Terabits/sec. (ovvero possibilità di trasferire contenuti pari a 720 DVD con video da 2 ore cadauno al secondo), è chiaro che – ancora una volta – il futuro passa dal cavo…
Chi dovrà pensare alla cablatura delle città dovrà farlo con ottica futurista: i veneziani ricordano come l’ing. Miozzi a suo tempo veniva deriso quando progettò il ponte littorio (ora ponte della libertà) così largo perché, a quel tempo, non c’era una diffusione delle auto come oggi…
Il NIC italiano si rifà il look… inaccessibile
Noto oggi che il NIC si rifà il look, con una grafica molto “gommosa”, menu a comparsa, effetti pirotecnici. Già il sito precedente soffriva di problemi di accessibilità (il NIC, ricordo, è presso il CNR, quindi soggetto all’applicazione della legge 4/2004) in particolar modo il CAPTCHA che non consentiva ai non vedenti di poter interrogare il database dei nomi a dominio.
Il nuovo sito mantiene questa problematica e ne introduce di nuove: non sto a dettagliarle in quanto, scusatemi la franchezza, ma mi son stufato – dopo aver pubblicato manuali e manuali – a fornire gratuitamente indicazioni alle PA che dopo 4 anni dall’entrata in vigore dei requisiti di legge dovrebbero conoscerli a memoria…
Basta leggere la dichiarazione di accessibilità pubblicata nel sito del registro per capire come – purtroppo – non vi sia ancora chiaro l’obbligo di applicare una legge ma si continuano ad utilizzare sistemi di pubblicazione di contenuti spesso inidonei e a dichiarare livelli di conformità alle WCAG 1.0 (in questo caso dichiarano livello “AA”).
italia.it: l’accessibilità non abita in Italia
Oggi è uscito italia.it, la nuova versione del portale per il turismo, un portale “emozionale” (come definito dal Ministro Brambilla). Purtroppo le emozioni saranno comprese da pochi, perchè il sito, nonostante ci sia una legge in vigore da oramai parecchi anni, non rispetta i requisiti tecnici obbligatori per tutti i siti internet delle PA.
Quel che lascia di stucco è la pagina informativa sull’accessibilità:
La home page e le altre pagine del sito promozionale turistico sono state realizzate cercando di rispettare tutti i 22 requisiti tecnici contenuti nel Decreto del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie dell’8 luglio 2005, approvato conformemente a quanto previsto nella Legge n. 4 del 9 gennaio 2004 recante “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” (Legge Stanca) e nel Regolamento di attuazione Decreto del Presidente della Repubblica n. 75 del 1° marzo 2005.
Bisogna segnalare la presenza di specifiche applicazioni ed elementi caratteristici del sito – in particolare i Tour virtuali e il Sistema di cartografia , laddove presenti – non accessibili ai soggetti diversamente abili, poichè per le loro caratteristiche intrinseche non consentono il rispetto di alcuni requisiti indicati nel decreto suddetto (in particolare requisiti 15, 16, 17).
Dichiarare quanto sopra è come dire: si sappiamo che c’è una legge ma non è detto che la rispettiamo (ce proviamo!) ed in ogni caso usiamo delle applicazioni che non consentono di rispettare i requisiti di accessibilità degli oggetti (ergo: disabile scordati di provare le emozioni annunciate in conferenza stampa, perché non siamo in grado di fartele provare).
The Secret of Monkey Island: Special Edition
Ieri è uscito (finalmente) The Secret of Monkey Island: Special Edition, un’edizione speciale ricreata completamente di uno dei giochi più belli in assoluto, un gioco che almeno per me ha segnato un pezzo di storia (lo acquistai per PC su floppy da 5 pollici e 1/4 assieme al mio primo 386…).
Il costo? 8,99 eur, si acquista on line, si scarica, si installa e si gioca. Che forse questa soluzione di distribuzione sia la cosa giusta per combattere la pirateria? Paghereste 8,99 eur per un gioco così?
E come non postare il primo avvio del gioco? 🙂