Lo sfintere del World Wide Web

“Pollice verso” di Jean-Leon Gerome, 1872, il quadro all’origine dell’equivoco gestuale.

In questi ultimi giorni si vede un aumento di intolleranza nella rete, luogo considerato di libertà di opinione spesso confusa con possibilità di scrivere e dire ciò che si vuole, soffocando il pensiero degli altri (e dimenticando il principio secondo cui la tua libertà termina dove calpesta la mia).

Due casi riguardano da vicino due amici, Marco Camisani Calzolari e Caterina Policaro.

Nel primo caso Marco ha predisposto una ennesima (non è la prima) ricerca sull’analisi dei follower di twitter di vari politici, iniziando con Beppe Grillo e facendo presente che – dalla sua analisi – oltre il 50% dei follower di Grillo si comportano come BOT (ossia persone che si agganciano al profilo senza scrivere e commentare). Questo fenomeno è attivo già da tempo, già dalle mailing list, i cosiddetti “lurker”: persone che si attivano un account solo per seguire ma senza mai interagire. Da qui i giornali hanno iniziato a titolare sui “falsi follower”, su “follower comprati” al punto da scatenare una vera e propria caccia all’uomo anziché rimanere nel terreno del confronto sui dati. Siamo arrivati al punto in cui Marco è stato minacciato da persone (che come sempre vengono considerate non affiliate ai vari movimenti) e a tutt’ora – nonostante una decina di miei solleciti – Beppe Grillo non ha preso le distanze da tali persone e Marco a seguito delle minacce ricevute ha chiuso tutti i presidi sociali (Facebook e Twitter in primis).

Nel secondo caso Caterina è oggetto di attacco in quanto hanno segnalato in un gruppo su Facebook che all’interno di un altro gruppo Caterina aveva preso posizione contro chi scherzava sulla sindrome di Down. E anche li via attacchi personali su pagine e profili.

Che sta succedendo? Il caldo estivo? No, purtroppo questo dimostra per l’ennesima volta che il Web è diventato per molti uno sfintere, uno sfogo per scaricarsi contro persone ed idee – spesso in branco – senza pesare le parole e le azioni. Si pensa ancora oggi, nel 2012, che nel Web non vi sia tracciabilità, che basta nascondersi dietro un nomignolo o fare azioni di massa per non essere identificati. Posso assicurarvi, visto che lavoro dalla parte del lato “buono” del Web, che così non è. Una volta per sfogarsi c’era l’arena, poi il calcio, poi i newsgroup (i più vecchi si ricorderanno le litigate in newsgroup quali it.lavoro.professioni.webmaster a cui partecipavo pure io!), poi i social media.

Quali soluzioni? Non me ne viene in mente nessuna se non di iniziare ad incrementare l’uso dei social media per servizi di qualità: partecipazione sociale (e-partecipation), condivisione di idee, discussioni secondo quei vecchi principi di netiquette sconosciuti ai “nativi digitali” e dimenticati da molti “immigrati digitali”.

BioWashBall: la replica di Nicola Ottomano

Ricevo e volentieri rendo disponibile con un post una serie di chiarimenti offerti da Nicola Ottomano, il ragazzo che ha partecipato in trasmissione a Mi Manda Rai Tre in relazione alla Biowashball.
Nicola che ha confermato la veridicità delle sue dichiarazioni, mi suggerisce di focalizzare l’analisi su quanto segue (riporto testo con formattazione dei grassetti come da messaggio originale).

Il report è questo, ti consiglio di dargli una lettura: http://grillipedia.org/index.php/Biowashball.
Dopo il post in cui Beppe attacca Mi manda rai 3 e ci sbologna come gli ultimi imbecilli di questo mondo, molte persone, me compreso, si sono risentite. Noi di Milano ci abbiamo davvero messo l’anima in questa cosa. I ragazzi di Bergamo e quelli di Brescia erano uniti per svelare quella che noi pensiamo essere una truffa (pensa, Bergamo e Brescia uniti! Un miracolo!). Perchè Beppe ha preferito rimanere sulle sue posizioni quando molta gente del suo movimento si è spesa per produrre vera informazione? Quanto meno avrebbe dovuto pubblicare il link a grillipedia, il nostro repository di informazioni. Perchè Beppe parla di democrazia della Rete, di cose che nascono dal basso e poi ci liquida così senza darci la possibilità di replicare?

A me i produttori della washball mi devono ancora rispondere perchè dichiarano che il pH sale a 10 e che si producono raggi infrarossi se poi questo non è vero. Tu se vai a comprare un PC e ti dicono che ha 2 GB di RAM e 200 GB di Hard Disk, tu ti aspetti che abbia quelle caratteristiche. Se invece ci mettono 512 MB di RAM e 80 GB di HD, tu ti incazzi? Non è forse truffa?
Poi voglio sapere perchè hanno pubblicato dei certificati di lavaggio in acqua distillata e non hanno pubblicato certificati sul funzionamento chimico-fisico della palla.

Ritengo anche che possa essere rilevante la parte della discussione sul Meetup di Milano.

Oggi ho ricevuto tutto il materiale per fare il test del PH, nei prossimi giorni farò questo test e ne pubblicherò i risultati.

BioWashBall: se ne parla su Radio Capital

Apprendo oggi di un’intervista del blogger Akille in cui si continua a parlare della BioWashBall.
L’intervento di Akille è stato secondo me corretto ed equilibrato ed ha saputo fornire una panoramica dell’attuale situazione di brainstorming relativa allo strumento che da una parte viene apprezzato (da Beppe Grillo) e da un’altra viene contestato (da Mi Manda Rai Tre, Il Salvagente e dal blogger attivissimo).
Tra l’altro va fatto notare che stanno girando parecchi cloni del prodotto, uno dei quali è venduto da uno dei maggiori gruppi italiani: MediaShopping.

Calatrava: l’opinione di Beppe Grillo

“Ponte di Calatrava? Sindaco megalomane e architetto demente”.
Questo il titolo di un articolo sulla Nuova Venezia di oggi, 2 ottobre 2008, a pag. 42, in cui compare un’intervista a Beppe Grillo.

“Quel ponte – tuona il comico – è l’espressione della megalomania dei sindaci coglioni, che vogliono lasciare il segno a tutti i costi, affidandosi a degli architetti dementi. Calatrava è famoso nel mondo, come quello che fa i ponti che vanno da lì a lì e non da lì a là. Fa ponti che non portano da nessuna parte. Cosa serve poi un’opera costata milioni di euro (11 milioni e 274 mila per la precisione, mentre è previsto un altro milione e 62 mila per l’ovovia, ndr), per collegare piazzale Roma con la stazione ferroviaria di Santa Lucia? La gente scivola e cade, perchè p stato usato il vetro per la pavimentazione. Ora se ne è accorto perfino Calatrava, che ha deciso di sostituire il vetro con la pietra d’Istria, che disastro!”