Calatrava: per Stefano Zecchi il ponte è rovinato dall’ovovia

Il botto di capodanno arriva dal prof. Stefano Zecchi, docente di estetica molto conosciuto anche per le sue apparizioni televisive. Quanto sotto riportato mi fa pensare se all’interno della formazione erogata agli studenti con l’estetica sia presente il “design for all”, o se siamo ancora al periodo ellenico in cui la bellezza deve stare al di sopra di tutto.

VENEZIA. Il ponte di Calatrava? «Un’opera d’arte di grande bellezza che i veneziani stanno rovinando». Lo ha detto Stefano Zecchi, ordinario di Estetica all’Università di Milano, a «Cortina Incontra». «Il ponte di Calatrava – ha detto Zecchi – è un’opera d’arte, ma i miei concittadini si sono accorti che non ci sono le strutture per portare gli handicappati, come se in tutti gli altri ponti del mondo ve ne fossero.
Così, sotto la struttura – accusa Zecchi – stanno facendo una cosa orribile. Una porcheria, una specie di funicolare. A mio parere, sarebbe molto meglio dare un motoscafo a tutti gli handicappati d’Europa che intendono passare per Venezia».

Queste dichiarazioni però dimostrano un po’ di ignoranza in materia e lo inviterei a leggere (e studiare) le normative relative alle barriere architettoniche, uscendo un po’ dal mondo dell’estetica e avvicinandosi maggiormente al mondo reale. Che si possa essere d’accordo che l’ovovia è una porcheria (ovvero che il ponte doveva essere reso accessibile sin dalla sua nascita) è una cosa, ma negare il diritto al passaggio proponendo il vaporetto è dimostrazione di ignoranza – quantomeno – nella materia di “design for all”, abbattimento delle barriere architettoniche e soprattutto in materia di civiltà.